Legge animali condominio
Spett.le
Avvocato
Sono De Santis Carlo e le scrivo da Viterbo in merito ad un problema che ho con un altro condomino riguardo la presenza nell'edificio del mio gatto. Ho avuto il suo indirizzo mail dai volontari di Gaia Lex, cio' che le vorrei chiedere e' un chiarimento preciso sulla mia posizione (e quella del mio gatto) nei confronti della legge rispetto al problema che le illustrero' nelle righe seguenti. Ovviamente se la sua consulenza richiede un approfondimento saro' pronto a pagarne la corrispettiva parcella.
L'edificio e' costituito da 4 piani con 12 appartamenti, uno scantinato ed un terrazzo condominiale.
In questa struttura abitiamo in 3 famiglie:
una al primo piano con un cane, il sottoscritto al terzo piano e un' altra famiglia al quarto piano con un gatto.
Il mio e' un gatto maschio europeo di due anni, sterilizzato e completamente docile e timorso.
Quando torno dal lavoro ed ho tempo porto il mio gatto nel terrazzo condominiale dove non fa altro che prendere aria, sole, guardare gli uccelli e poco altro. Inoltre, sempre in mia presenza si fa un giro per le scale e nell' androne del palazzo assolutamente senza sporcare niente. Alla presenza di chiunque altro si nasconde dietro l' ascensore.
Il problema e' che il condomino del quarto piano mi ha fatto scrivere dall' amministratore condominiale una lettera contenente tali parole e senza alcun riferimento normativo: " si avvisano I signori condomini che nelle parti comuni, in quanto tali, non si possono far circolare liberamente i propi animali ".
Questa cosa sarebbe per me un problema perche' significherebbe interrompere la routine alla quale il mio gatto e' ormai abituato, ed inoltre tale atto mi risulta essere una grande prepotenza per due motivi: primo perche' e' dettata da antiche frizioni che questa persona ha avuto con la mia famiglia, ed il gatto e' quindi solo un pretesto poiché ' anche secondo il parere del condomino del primo piano le abitudini del mio animale non recano disturbo alcuno( ad ogni modo la legge e' cio' che conta!)
Secondo perche' informandomi su varie leggi a riguardo, come la 220/2012, ho letto che l' animale domestico puo' usufruire delle parti comuni se si mantengono, ovviamente, sotto controllo aspetti quali igiene, sicurezza, rumorosita' odori e le basilari norme di educazione.
Ad ogni modo, facendo tutt' altro mestiere, mi rimetto alla sua professionalita' e passione per avere un preciso parere tecnico su quelli che sono i diritti e non del mio gatto e su cio' che io in quanto propietario posso fare in merito, nella speranza che oggigiorno una persona, seguendo tutte le regole sopracitate di rispetto delle parti comuni, possa tenere con se un animale in condizioni di non prigionia.
In attesa di un suo riscontro le porgo I miei piu' cordiali saluti.