Legittima non riconosciuta
Buonasera,
mi chiamo Simona ed ho 46 anni. Ho perso mio padre quando avevo 11 anni. Mio padre, al momento del matrimonio con mia madre, avendo 21 anni in piu', aveva redatto un testamento olografo, nel quale diceva che mia madre era l'erede universale. Al momento della redazione di tale testamento io non ero ancora nata. Quando mio padre e' morto, mia madre, davanti ad un notaio ed a due testimoni, ha reso pubblico tale testamento. Nella successione io risulto come figlia. Un tutore del Tribunale dei Minori fu nominato per tutelarmi. Era un ragioniere a cui mia madre si affido' per la gestione di tutte le pratiche patrimoniali ed immobiliari . Al compimento del 18 anno di età però il tutore non mi ha chiamata per espormi cio' che era di mia spettanza, ne' tanto meno io mi sono presentata a lui per esigere delle spiegazioni. Mia madre mi ha sempre detto che tutto era anche mio ed io non ho mai avuto modo di dubitarne . Pagavo le quote tasse su tutti gli immobili ed, a causa di cio’ , sommando tali introiti al mio lavoro (nonostante mia madre abbia sempre riscosso tutti gli affitti in toto), a me non spettavano neppure gli assegni familiari (nel frattempo mi ero sposata ed avevo avuto un figlio). A seguito vendita di un immobile cointestato a mio padre e soci di lavoro, 10 anni fa, io sono venuta a sapere che mia madre era erede universale e che io non possedevo niente. Ho effettuato un controllo in Comune, all’Ufficio del Registro e al Catasto, e risulta tutto vero.
Vorrei sapere come cio’ sia potuto avvenire e come posso fare in modo che mia madre eviti di utilizzare tale legittima a me spettante (se dopo 35 anni posso ancora rivalermi), ed evitare che venga ripetuto lo stesso errore qualora lei decida di vendere o di togliermi dall’asse ereditario nonostante sia figlia unica.
Grazie in anticipo.