Buongiorno,
purtroppo devo separarmi da mio marito dopo 3 mesi di matrimonio. Lui è disoccupato, io percepisco uno stipendio di € 700,00 e un mantenimento di € 300,00 per il mio bambino nato da una precedente relazione. Quante possibilità ci sono che io debba versargli un mantenimento? Questa cosa mi terrorizza perché con mille euro al mese è gia impossibile vivere e mantenere me ed il bimbo. Attendo cortese risposta e mi scuso anzitempo per il disturbo.
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Gentile sig.ra Germana,
il metodo migliore per non versare alcunché a suo marito è quello di raggiungere un accordo in sede di separazione consensuale attraverso il quale entrambi dichiarate di non pretendere alcunché l'uno dall'altra.
In caso contrario Le consiglio di tentare una separazione con addebito.
Cordialmente
Avv.to Irali
Gentilissima Germania,
in effetti tre mesi di matrimonio sono pochi ma, in teoria,
visto lo stato di disoccupazione di Suo marito, potrebbe sussistere il rischio che possa essere disposto un assegno di mantenimento, sebbene di importo modesto.
Al fine di escudere la statuizione giudiziale di un assegno a Suo carico, dovrebbe inoltrare una domanda di addebito e cioe' allegare che Suo marito ha violato uno o piu' obblighi matrimoniali e che tale violazione ha determinato la crisi matrimoniale e, in particolare la intollerabilita' della convivenza.In cado di accoglimento della domanda di addebito, dichiarata con sentenza definitiva, Suo marito perderebbe il diritto all'assegno di mantenimento (anche se disoccupato), nonche' i diritti successori nei Suoi confronti.
A Sua disposizione per assistenza, anche per chiarimenti telefonici.
Cordialmente
Avv.Silvia Parrini (FORO DI PISA)
Gentile Sig. Germana,
vista la breve durata del matrimonio , solo 3 mesi, credo sia improbabile che un giudice possa disporre a suo carico un assegno di mantenimento in favore di suo marito.
Inoltre le ultime decisioni della Cassazione sono propense nel negare il mantenimento a chi sia in età lavorativa e possa, quindi, rendersi autonomo ed indipendente economicamente; quindi , se suo marito è in età lavorativa e non ha particolari problemi che lo rendono inabile al lavoro, non dovrebbe avere alcun problema.
Ovviamente , la soluzione più sicura per evitare che tale decisione venga presa da un giudice è quella di raggiungere un accordo consensuale con suo marito e, data l'assenza di figli, potreste anche separarvi direttamente in Comune (secondo le attuali normative) con un notevole risparmio di tempo e costi.
A sua disposizione.
Avv. Maria Croce
Giocano a suo favore la breve durata del matrimonio, l'assenza di figli nati da suo marito e il fatto che suo marito abbia capacità lavorativa. Tuttavia anche in caso di condanna al mantenimento la somma sarebbe esigua visto il suo reddito basso. Potrebbe però chiedere una somma cumulativa di poche migliaia di euro. Sarebbe opportuno separarvi innanzi all'ufficiale di stato civile o con la negoziazione assistita da due avvocati.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Avv. Angela Vicario
Buonasera Signora Germana.
L’obbligo di contribuire al mantenimento del coniuge economicamente più debole dopo la separazione è previsto dalla legge, ma non nel caso in cui la condizione di inferiorità di risorse dipenda da una scelta del coniuge e vi sia invece una sua precisa capacità lavorativa.
In ogni caso, Le segnalo che molto raramente una moglie viene condannata a mantenere il marito. In alcuni casi, però, è accaduto, anche se per importi molto contenuti.
Pertanto, per affrontare una eventuale richiesta di mantenimento da parte di Suo marito, dovrebbe essere sufficiente dimostrare la sua capacità lavorativa e la presenza di occasioni di lavoro dipendenti anche dal contesto sociale in cui si vive e dall'attuale situazione economica.
Ad ogni modo, Le consiglio di proporre a Suo marito una separazione consensuale che tenga conto anche di tale aspetto.
Resto a disposizione in caso di necessità ed invio distinti saluti.
Avv. Stab. (Abogado) Rossana Delbarba
Salve,
data l'esigua durata del matrimonio, l'assenza di figli nati in costanza del matrimonio e l'esiguità del suo reddito, suo marito non avrebbe diritto ad alcun mantenimento. La recente Giurisprudenza in materia di separazione è molto chiara: il coniuge non ha l'obbligo di mantenere l'altro coniuge che, ancorchè disoccupato, è abile al lavoro, almenochè non vi sia una forte disparità tra il tenore di vita precedente e quello post separazione. Ma non credo sia questo il caso.
Rimango a sua Completa disposizione,
Alessandro Scavo -Studio Legale Scavo & Associati