Buon pomeriggio. A settembre 2015 io e il mio ex-marito abbiamo firmato per la separazione consensuale. Premetto che abbiamo una bambina di due anni, per la quale abbiamo concordato quanto segue:
- affido condiviso;
- domicilio e/o residenza con me (presso i miei genitori, visto che non ho voluto rimanere nella casa di proprietà esclusiva di mio marito, alla quale ho collaborato pagando le bollette e la maggior parte della spesa per la famiglia per 4 anni - ci siamo sposati nel 2011);
- il padre può vederla il mercoledì un paio d'ore, il venerdì dalle 17,30 alle 21 e sabato o domenica alternati dalle 10 alle 20;
- al compimento dei 3 anni può iniziare a dormire con il padre.
All'inizio della separazione, ci sono stati messaggi accusatori tra di noi, credo sia normale. Pensavo che piano piano le cose si sarebbero un po' affievolite da parte sua e che il fatto che io sia flessibile sugli orari per vedere sua figlia (se vuole venire un po' prima o se mi chiede di riportarla un po' più tardi; se ha necessità di cambiare giorno per motivi di lavoro) lo tranquillizzasse un po'. Invece, le cose sono peggiorate:
- ha contattato quasi tutte le mie amicizie descrivendomi come un mostro e una bestia per avergli tolto la figlia;
- messaggi di insulti del tipo delinquente, bestia, "tu non sei una madre" e altri messaggi tutti registrati;
- insiste sul fatto che io voglia togliergli la figlia, quando io non ho mai accennato ad una cosa del genere.
Insomma, non ne posso più.
Inizialmente, l'avvocato che mi ha seguito nella separazione mi ha consigliato di passarci sopra e fare finta di niente. Ho sentito il parere di un altro avvocato e mi ha detto che non devo rispondergli o devo stare attenta alle parole che uso, oppure posso fare una denuncia penale ma si rischierebbe di andare in giudiziaria oppure con una lettera di richiamo si potrebbe inasprire ancora di più il rapporto e creare problemi. Possibile che devo assorbire tutto senza poter fare qualcosa?
Scusate per la "lettera" troppo lunga e vi ringrazio anticipatamente
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Egr. Sig.ra Assunta,
il mio studio è a sua disposizione per redigere e spedire la diffida al Suo coniuge separato invitandolo a tenere una condotta civile e non ingiuriosa nei Suoi confronti, facendogli presente che non è Suo interesse ricevere altrimenti una querela. Sono inoltre disponibile a ricorrere giudizialmente per la revisione delle condizioni di separazione richiedendo l'affidamento esclusivo della figlia alla madre. Per la diffida mi può incaricare anche via email. Se intendesse ricorrere ai fini della revisione delle condizioni di separazione venga a trovarmi in studio per formalizzare il mandato.
Saluti cordiali,
Buonasera Signora Assunta.
Le consiglio di fare inoltrare una diffida da parte del legale di Sua fiducia nella quale si inviti il Suo ex marito a tenere un comportamento di rispetto e a non ledere l'onore, il decoro e la Sua privacy.
In caso tali comportamenti persistano, potrà valutare se sporgere denuncia - querela nei confronti del Suo ex marito e potrà valutare se procedere anche civilmente formulando una richiesta di risarcimento dei danni alla Sua immagine, reputazione, decoro, privacy.
Distinti saluti.
Avv, Stab. (Abogado) Rossana Delbarba
Gent.ma Sig.ra Assunta,
da quel che leggo (quando un genitore parla di problemi come il suo non credo che sia mai “troppo lunga” la sua richiesta di aiuto) ho la sensazione che le condizioni della separazione consensuale non siano il frutto di un percorso in cui Lei ed il suo ex e avete deciso, in maniera pienamente consapevole ed autodeterminata, cosa è meglio per vostra figlia.
A darmi questa sensazione, gentile Sig.ra Assunta, è il fatto che un accordo di separazione, frutto delle esigenze dei coniugi e dei bisogni dei figli, difficilmente lascia i problemi di comunicazione che Lei riferisce.
Mi chiedo e Le chiedo: i vostri avvocati della separazione vi hanno informati (e Lei e il suo ex marito avete valutato) della possibilità, in casi come il vostro, di seguire un percorso di Mediazione Familiare per il raggiungimento di un buon accordo di separazione?
Proprio in casi come il vostro, la Mediazione Familiare costituisce una opportunità per dirsi, in una stanza protetta da cattive influenze esterne ed in modo rispettoso, cose che non vi siete mai detti o che oggi scegliete di dirvi solo attraverso un social network.
È necessario che i separandi arrivino il prima possibile davanti ad un Mediatore Familiare, prima che i toni si accendano ed a farne le spese siano, gli ex coniugi prima, ed i figli dopo e per il resto della vita post separazione.
Augurandomi che Lei ed il suo ex marito vogliate quantomeno fare un serio e consapevole tentativo nell'interesse di vostra figlia, Le suggerisco, prima di procedere penalmente contro il padre della vostra bimba, di contattare un Mediatore Familiare qualificato, almeno per un colloquio informativo (può, individuare lo specialista più vicino a voi, consultando i siti delle Associazioni nazionali di Mediatori Familiari - A.I.Me.F. o S.I.Me.F.).
Con l’aiuto del Mediatore Familiare, Lei ed il suo ex compagno, potrete, se davvero lo volete, instaurare un adeguata comunicazione per parlarvi come vostra figlia merita che facciate.
Sperando di esserLe stato utile, La salto cordialmente.
Dr. Natale Cento (Mediatore Familiare in Messina e Torino)
Gentile signora Assunta,
Lei descrive una condotta reiterata e persistente. In tal caso temo che un blando richiamo non sia sufficiente: faccia spedire una ferma e formale diffida, notificata tramite ufficiale giudiziario, con intimazione a desistere immediatamente, avvertendo che in caso contrario procederà in sede penale per i reati ravvisabile e in sede civile per il risarcimento dei danni e....lo faccia, perché poi è l'unico modo per indurlo a comportarsi in modo corretto.
Gentile Assunta
le cose che lei può fare sono molteplici. Se ha possibilità di avere ancora qualche contatto con suo marito, può anche tentare di scrivergli una raccomandata intimandolo di smettere (temo che servirà a ben poco se non per lei ad avere un documento di prova). Diversamente, e ben valutando le prove che lei ha (testimoni, telefonata, messaggi ecc.) provveda a denunciare suo marito ed eventualmente anche a chiedere una modifica delle condizioni di separazione.
Gentile Signora Assunta, buonasera.
Segua i consigli dei Colleghi che Le hanno risposto prima di me: incarichi il Suo Avvocato di scrivere una diffida al Suo ex marito, invitando il medesimo a tenere una condotta consona alla situazione e non ingiuriosa nei Suoi confronti.
Nel caso in cui il comportamento non dovesse cambiare, potrà valutare l'opportunità di presentare denuncia querela, ma tenga presente che talvolta questa strada peggiora la situazione, invece di migliorarla.
Sperando d'aver risposto in maniera chiara ed esaustiva al quesito posto, resto a disposizione per eventuali ulteriori chiarimenti e/o approfondimenti.
Con i più cordiali saluti.
Avv. Simone Rinaldini
Buonasera signora Assunta.
La denuncia deve essere l'ultima opzione disponibile.
Concordo con la collega precedente, se si è fatta assistere da un legale, potrebbe far scrivere da questi al legale di suo marito richiamandolo ad un comportamento consono e non molestatore.
Se non dovesse ottenere beneficio, allora le consiglio di sporgere denuncia.
Buongiorno,
Concordo sul fatto che probabilmente una denuncia querela inasprirebbe il rapporto. Se la separazione, come suppongo, è stata sottoscritta attraverso l'assistenza di due legali, il Suo potrebbe scrivere al legale di Suo marito per informarlo della condotta del cliente invitandolo a desistere. Questo potrebbe essere il primo passo. In caso di persistenza in tali condotte, valuti se sporgere querela come ultima ipotesi.
Cordiali saluti.
Studio legale Vizzolesi