Mia moglie può portare via da casa nostro figlio?
Buonasera,
il periodo post-partum è un momento delicato che la maggior parte delle donne attraversano, questo è il caso di mia moglie, la quale è irriconoscibile, al tal punto che credo debba essere seguita da uno psicologo (suggerito anche dal suo medico curante) perché la situazione a casa è abbastanza complessa.
Il "problema grave" che stiamo affrontando è il nome del bambino, il quale lei dice di non piacere (eppure, se pur abbastanza contrariata è stata anche una scelta finale), il "problema" è che nostro figlio si chiama Edoardo come mio padre, per questa affinità figlio/suocero lei ha un rigetto verso i miei genitori al punto di non volere la presenza dei miei genitori in casa quella volta tantum che vengono a fare GIUSTAMENTE visita al bambino che ha 2 mesi.
Con fatica ma con coscienza, vista la situazione instabile che sta accompagnando questi nostri giorni, ho comunicato alla mia famiglia il volere di mia moglie, pertanto ho limitato la loro presenza ad un paio di volte a settimana, giusto il tempo di una chiacchiera e un bacetto al bimbo, bimbo che puntualmente ha lei tra le braccia.
Ma veniamo al punto, le sue origini sono abruzzesi, lei per amore si è trasferita 10 anni fà con me in basilicata, la sua famiglia in questi 10 anni non è stata MAI presente, è venuta forse una volta l'anno scaturendo inevitabilmente in lei la sofferenza per non aver sentito la presenza fisica della sua famiglia qui a casa nostra. Specifico qui a casa nostra perché noi almeno un/due weekend al mese andiamo a trovarli.
Durante i 9 mesi di gravidanza loro non sono mai venuti a farle visita, il bimbo è stato in UTIN, contemporaneamente lei ricoverata per altri 10 giorni e loro non sono mai venuti... tutte queste situazioni sono sicuro che abbiano inciso sul suo volere lontana la mia famiglia, forse come una forma di frustrazione o semplicemente come una sorta di complessi d'inferiorità perché i miei ci sono sempre stati ed i suoi NO!
Il vero problema per cui Vi scrivo è: lei talvolta mi manaccia di portare il bimbo via e tornarsene al suo paese, se dovesse succedere questo, io come posso agire?
Per il bene del bambino capisco la sua situazione e mi faccio andare bene le violenze verbali e talvolta, se pur minime, anche quelle fisiche che subisco, il tutto perché non voglio rovinare il matrimonio!
Ma ho seriamente paura che lei possa fare andare via col bambino.
Cosa mi consigliate?