Mio zio mi ha rubato parte dell'eredità

Inviata da Michaela. 23 feb 2015 Eredità

Buongiorno, quando mio nonno era ancora in vita ha fatto a mio zio la donazione di una parte della casa al mare che lui voleva ricomprargli per farlo risparmiare. L'eredità però sarebbe stata anche di mio padre che all'epoca era già morto. Adesso che mio nonno non c'è più questo pretende di dividere il patrimonio esistente senza rendere conto di questa donazione. Come devo muovermi?

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Buongiorno,
si rivolga al più presto ad un avvocato al fine di fare esaminare il tutto e conoscere esattamente quali sono i suoi diritti. La posta in gioco è alta. Per quanto mi riguarda, ho già seguito casi simili al suo.
Cordiali saluti. Avv. Luigi Cardillo

Avv. Luigi Cardillo Avvocato a Agrate Brianza

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Sig.ra Michaela
deve contestare questa circostanza a suo zio. Il quale con la donazione ha già ricevuto una parte della quota ereditaria a lui spettante. Dopo di che se non trovate un accordo Lei dovrà citarlo in giudizio previo esperimento di mediazione obbligatoria.
Le consiglio comunque di far valutare da un tecnico la possibile divisione ereditaria del patrimonio lasciato da suo nonno, onde stabilire con precisione la quota a Lei spettante in quanto figlia di suo padre, erede diretto di suo nonno.
Se vuole approfondire la sua vicenda mi può contattare . Avv. Raffaella Scarinci

Avv. Scarinci Raffaella Avvocato a Notaresco

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Buongiorno sig.ra è possibile procedere giudizialmente ottenendo il diritto che le è stato tolto. Può contattarci tramite il portale.

Cordiali saluti

Studio Legale Caltagirone e Lazzaroni

Studio Legale Caltagirone & Lazzaroni Avvocato a Parma

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Gentilissima sig.ra Michaela,
in generale, tutte le donazioni che chiunque faccia a coloro i quali poi diventeranno suoi eredi, si considerano fatte quale anticipo sulla futura eredità. Pertanto, al momento della successione, ferma restando le piene validità ed efficacia di tali donazioni, il solo valore dei beni così donati viene fatto confluire nell'asse ereditario (la c.d. "collazione") affinché questo possa essere diviso secondo le regole successorie dettate dal codice civile e, quindi, senza che nessun erede subisca alcun pregiudizio vedendosi attribuire una quota di eredità inferiore a quella che la legge gli riserva.
Ciò vuol dire che le quote dell'eredità di Suo nonno devono essere determinate considerando quella donazione come mai fatta dopodiché, una volta determinato il valore di ciascuna quota (a quanto mi par di capire, l'eredità dovrebbe essere divisa solo tra Lei e Suo zio e, quindi, metà ciascuno), il valore del bene donato dev'essere detratto dalla quota che Suo zio dovrà ancora ricevere; conseguentemente, ove il valore della donazione ricevuta sia superiore a quello della quota di eredità spettantegli, Suo zio dovrà restituire a Lei e, se ce ne sono, agli altri coeredi la differenza tra quanto gli spetta di quota ereditaria e quanto, invece, ha effettivamente ricevuto in donazione.
Con l'auspicio di essere stato sufficientemente chiaro in una materia molto complessa come quella successoria, rimango a Sua completa disposizione per ogni ulteriore chiarimento e necessità.
Cordialmente
avv. Livio T. Operamolla

Avv. Livio Teseo Operamolla Avvocato a Margherita di Savoia

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La donazione effettuata deve essere conteggiata come acconto, diciamo così dell'eredità. Occorre dunque procedere ricostruendo il patrimonio del nonno e calcolare la quota di riserva che spetta a lei e che sarebbe spettata a suo padre.
Se non vuole saperne lo zio, dovrà procedere in giudizio
Resto a disposizione

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Gentile signora Michela,

Nel patrimonio da dividere fra gli eredi rientrano anche le donazioni fatte ante mortem.

Pertanto la donazione fatta dovrà essere sottratta dalla quota spettante post mortem.

Nel suo caso è necessario incardinare procedimento di rivalutazione e suddivisione della proprietà innanzi al tribunale.

Sarei lieta se mi contattasse tramite il portale.

Cordialità
Avv bozzetti deborah

Studio Legale Bozzetti Avvocato a Milano

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Tutte le donazioni fatte in vita dal de cuius, si considerano un'nticipazione sulla futura eredità. Devono pertanto essere collazionate alla massa ereditaria, al fine di ricostruire la quota che sarebbe spettata per legge ad ogni erede.
In caso di immobili la collazione viene fatta per imputazione, ossia considerando il valore del bene donato.
Se tuo zio non intende procedere alla collazione del suddetto bene alla massa nè trovato un accordo divisionale bonario in altri termini, si dovrà agire giudizialmente previa mediazione obbligatoria.
Resto a Sua disposizione in caso di necessità.
Cordiali saluti
Avv. Francesca Cardini

Studio Legale Avv. Cardini Avvocato a Pisa

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Gentile Signora,
Tutti i beni donati in vita dal de cuius debbono essere collezionati alla massa ereditaria al fine di ricostruire la quota di legittima in capo ad ogni erede per poi procedere alla divisione. È suo diritto procedere quindi a collazione e successiva divisione che, in assenza di accordo tra gli eredi, dovrà necessariamente passare per le aule di Giustizia previa mediazione obbligatoria.
Mi contatti se ha bisogno di assistenza.
Cordiali saluti
Avv Francesca Cardini

Studio Legale Avv. Cardini Avvocato a Pisa

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Gentile signora, Lei ha diritto a che l'asse ereditario sia ripristinato al fine di valutare correttamente l'intero ammontare e procedere ad una distribuzione più equa. Mi contatti e se vuole procederemo.
Saluti

Avvocato Cristina Di Donfrancesco Avvocato a Urbino

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Gentile Signora Michaela,
suo zio, in quanto figlio del nonno deceduto, deve per legge rendere l'immobile donato o imputarne il valore nell'asse ereditario. Ciò significa che, per stabilire le quote di eredità di ciascuno, occorre senza dubbio che si consideri la donazione di cui ha beneficiato Suo zio. Mi contatti in studio, è una situazione che può anche risolversi pacificamente attraverso l'intervento di un legale. Con i migliori saluti. Avv. Riccardo Galli di Piacenza

Avv. Riccardo Galli Avvocato a Piacenza

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