Modifica collocamento figlio
Buongiorno, avrei necessità di un parere riguardo il caso di un mio familiare.
Si è separato nel 2014 dalla compagna dalla quale ha avuto un figlio nel 2010.
Nel settembre del 2017 la ex compagna ha deciso di trasferismi a 400 km di distanza dalla città nella quale vivevano (Urbino) dall'attuale compagno a Trento aprendo una attività in qualità di estestista (attività aperta nel dicembre 2017). Il tribunale di Urbino ha deciso di di collocare il figlio prevalentemente presso la madre a Trento vista l'eta scolare e applicando il principio del maternal preference, senza considerare che la mamma del bambino ad Urbino era titolare di una casa popolare. E' vero che non lavorarava stabilmente ma al momento del trasferimento non lavorarava neanche a Trento, città nella quale vive in casa con il nuovo compagno ed il figlio e fino alla fine dell'anno a causa del poco spazio il bambino dormiva nella loro stessa camera. Il padre si era opposto tramite ricorso al trasferimento, adducendo la presenza dei nonni paterni e degli zii ad Urbino e i sette anni di vita del bambino già da lui trascorsi (aveva frequentato la prima elementare)e la mancanza di altri punti di riferimento oltre la madre a Trento. Il Tribunale di Urbino ha disposto il trasferimento del bambino prevedendo che il padre lo veda due volte al mese, una volta quando si reca a Trento (a spese proprie mangiando fuori e dormendo in un B&B con il bambino) e una volta quando il bambino si reca ad Urbino con la madre. Il padre ha proposto reclamo presso la Corte di appello di Ancona sottolineando anche i problemi del bambino nell'inserimento scolastico (note sul diario e lamentele dei maestri), ma il reclamo è stato rigettato. A tutt'ora il bambino viene seguito da una psicologa della scuola e ha iniziato un percorso assieme ai genitori. Il padre preoccupato del benessere del proprio figlio chiede cosa può fare per ricollocarlo ad Urbino presso di sè (durante le vacanze di Natale trascorse assieme al padre ad Urbino più volte il bambino aveva espresso il desiderio di rimanere con il papà e non tornare a Trento).