Buongiorno, il mio coniuge, non residente presso di me per motivi di lavoro, trascorre poche settimane l'anno nella mia abitazione. Trattandosi di un musicista professionista, deve dedicare alcune ore allo studio dello strumento per mantenere il livello professionale richiesto; è nostra cura rispettare i limiti orari comunemente considerati molesti, anche se non espressamente indicati nel regolamento. Si tratta di poche ore, a finestra chiusa, in tarda mattinata oppure nel pomeriggio tra le 16 e le 19, poche settimane l'anno, necessarie per lavoro. Nessun condomino si è lamentato a eccezione di uno che da molto tempo dà letteralmente in escandescenze senza mai aver tentato un confronto civile. L'amministratore, pur informato a più riprese delle reali circostanze, prende di default le parti del condomino in questione e mi indirizza raccomandate più o meno intimidatorie. Posso fare qualcosa per uscire da questo incubo? Non vorrei essere costretta a cambiare casa. Grazie per un parere!
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Gentile signora Caterina,non vedo di cosa possa dolersi il condomino,a meno che Suo marito non suoni techno music a volumi infernali;se predilige una siesta prolungata,provi a proporre l'intermezzo musicale fra le 17 e le 20.Cordialmente avv.Alfredo Guarino Napoli.
Gentile Caterina,
Non trovo censurabile che nelle ore da lei indicate e con le cautele il marito suoni.
La questione è capire quale sia il suono rientrante nella soglia della 'intollerabilita''.
I suoni oltre tale soglia possono dare diritto ai vicini disturbati, e non all'amministratore, di rivolgersi al giudice per valutare se emettere un provvedimento di inibitoria.
Buonasera,
anzitutto premetto che senza vedere quali intimidazioni contengano le raccomandate dell'amministratore non è possibile individuare la questione. Da un punto di vista penale perché si configuri il reato di disturbo della quiete pubblica occorre un presupposti qui mancante, ovvero il disturbo arrecato ad una pluralità di persone. E lo escluderei.
Da un punto di vista civile, gli orari cd. "di quiete" dovrebbero essere definiti dal Regolamento di Condominio. E mi pare che anche questo non sia il caso.
In linea generale, i rumori più fastidiosi sono concessi dalle 08.00 alle 13.00 del mattino e dalle 16.00 alle 21.00 del pomeriggio/sera. Mi sembra che il suo coniuge abbia adottato il buon senso riducendo l'uso dello strumento a poche ore e molto centrali. Oltretutto, per poche settimane l'anno. Non vedo cosa le possa essere contestato.
In ogni caso è sempre possibile portare all’attenzione dell’assemblea condominiale la situazione, ponendo le relative decisioni all’ordine del giorno.
Saluti, VF