Buongiorno gentili avvocati, vorrei porvi dei quesiti circa la nuova sentenza della cassazione sui divorzi nella quale stabilisce il" contributo dell’ex al patrimonio" di ieri.
Nello specifico vorrei capire cosa cambierebbe portando a conoscenza il mio caso e capire cosa potrà accadere; bene, mi spiego, sono spostato da 7 anni io e mia moglie abbiamo un figlio di 3, per motivi di natura incompatibile caratteriale mia moglie sta decidendo di volersi separare, la stessa ha lavorato per circa 7 anni presso alcuni call center con regolati buste paga, da quando è nato nostro figlio si rifiuta sostanzialmente di volere andare a lavorare per via del figlio, io sono l'unico a percepire uno stipendio pari a 1700 euro al mese di cui 500 vanno tolti per il mutuo nella casa dove il sottoscritto paga regolarmente e la stessa è contestata ad entrambi.
Mia moglie inoltre minaccia di volere un assegno di matenimento sia per lei pari a 500 euro al mese che per nostro figlio di 300 euro.
Premesso che io pago per intero il mutuo ma il 50x100 della casa è intestata a lei, la stessa si rifiuta di lavorare in età giovane (36 anni) on base alla sentenza della cassazione di ieri: cosa potrebbe accadere?
Cosa potrebbe valutare adesso il giudice?
È possibile visto il tenore di vita che io venga condannato a versare affettivamente dai 300 ai 500 per lei e altrettanti per mio figlio lasciando loro la casa?
Attendo vs risposte esaustive. Grazie.
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Gentile Ernesto,
La sentenza alla quale si riferisce chiarisce come dovrebbe essere calcolato l'assegno di mantenimento del ex coniuge facendo riferimento non più al vecchio" tenore di vita" bensì al reale apporto che ciascun coniuge ha dato alla realizzazione della famiglia,si fa riferimento alla adeguatezza dell'importo dell'assegno tenendo conto delle aspettative economiche e professionali eventualmente sacrificate, in ragione dell’età del richiedente e della durata del matrimonio.
Dunque nel suo caso sua moglie di giovane età dovrà dimostrare di aver sacrificato in termini lavorativi la propria vita ed aver contribuito comunque alla vita familiare.
AVV Marina Ligrani
Buongiorno no non è possibile che dato il suo stipendio venga condannato a pagare 500 per la moglie che è giovane ed ha capacità lavorativa. Le sentenze della Cassazione su questo ultimo aspetto da me sottolineato sono altrettanto chiare. Il suo legale articolerà gli scritti difensivi in modo da contrastare le ingiustificate richieste avversarie.
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Preliminarmente le dico che separazione e divorzio avranno valutazioni ben differenti, a mio avviso per esperienza non credo proprio si possa arrivare ad un obbligo di 800€ totali soprattutto valutare tutte le circostanze. Dipenderà molto dai vostri avvocati e dalle tendenze del tribunale.
Per ulteriori è più precisi chiarimenti non esiti a contattarmi
Buongiorno,
La signora ha dimostrato la sua capacità lavorativa. Nel suo caso va mantenuto il minore. La separazione non può essere trattata su un sito. Sono questioni delicate e spesso frutto di lunghe trattative e ragionamenti tra legali e le parti. Dalla loro bravura scaturisce un lavoro ben fatto.
Cordialita.
Avv. Paola Federici