Buongiorno,
il giorno 30.09.2019 ho rassegnato le dimissioni senza preavviso dal ufficio in cui ero impiegata.
Ad oggi non ho ricevuto ancora la paga di settembre (che giustamente sarà decurtata dei 15 giorni di mancato preavviso) e la relative spettanze di fine rapporto.
Segnalo che una collega mi ha fatto avere il cedolino (di nascosto) cosa che in realtà io non ho però ricevuto in via ufficiale dal datore di lavoro.
Inoltre il datore di lavoro ha espletato alle colleghe fatti privati della mia persona e siccome parlando con le colleghe ha saputo che ho una figlia ha riferito alle colleghe che non mi pagherà nulla perchè non era a conoscenza di ciò (non mi sembra che questo abbia rilevanza essendo un fatto privato, o sbaglio?)
Come posso muovermi a questo punto per avere ciò che mi spetta?
Grazie mille
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Gentile Signora,
se il Suo datore di lavoro non Le corrisponderà quanto a Lei legittimamente spettante, potrà agire per il recupero del credito.
Le consiglio di non attendere che passi troppo tempo in quanto se il Suo ex datore di lavoro è in mala fede, molto probabilmente, non sarà sufficiente inviare solo una diffida ma sarà necessario procedere con ricorso in Tribunale.
Le rammento, in ogni caso, che le spettanze di fine rapporto ove non fossero recuperare dal Suo ex datore di lavoro, saranno a Lei corrisposte dall'Inps, una volta provato che l'azione contro l'azienda non ha dato frutti.
Resto a Sua disposizione, per ogni Sua esigenza.
Avv. Stefania Panzitta
(Provincia di Milano)
Buongiorno, è il caso di procedere con una diffida ed nel caso in cui il datore di lavore non dovesse corrispondere quanto dovuto può agire per il recupero del credito.
Resto a disposizione per qualsiasi necessità.
Cordialmente
Dott. Pagliuca Alessandro
il foglio paga, comunque ricevuto dal lavoratore, consente di ottenere un decreto ingiuntivo dal Tribunale per il caso in cui il datore di lavoro fosse inadempiente.
Per le mensilità di cui invece il foglio paga manca, per ottenere l’ingiunzione di solito è sufficiente il contratto, i fogli paga che si hanno e un conteggio di un consulente del lavoro.
Per il tfr invece i tempi sono più lunghi rispetto alla fine del rapporto (al massimo circa 90 giorni).
Ovviamente le vicende della sua vita privata di cui lei scrive sono del tutto irrilevanti rispetto al rapporto di lavoro e quindi al diritto del lavoratore ad essere retribuita per la prestazione resa.
Questo in linea generale. Per valutare gli aspetti specifici del suo caso, le consiglio di prendere appuntamento con un avvocato o un sindacato, così da elaborare il percorso più consono, veloce e economico per lei.
Cordiali saluti.
Benedetta Flocchini
Salve, a mio parere sarebbe il caso di procedere con una diffida ed nel caso in cui il datore di lavore non dovesse corrispondere quanto dovuto può agire per il recupero del credito.
Per qualsiasi dubbio non esiti a contattarmi.
Cordialmemte
Dott. Pagliuca Alessandro
Salve, potrà sicuramente agire in via giudiziaria per il recupero di quanto spettante anche con decreto ingiuntivo, sopratutto se risultante dai fogli paga provenienti dalla ditta.
Resto a disposizione.
Avv. Vincenzo Tarquinio
Gentile Roberto,
può mettere in mora il datore di lavoro e posteriormente, se ancora inadempiente, procedere con ingiunzione di pagamento.
Se necessita di consulenza ed assistenza, resto a disposizione. Sono specializzata in recupero crediti.
Buongiorno,
se a breve il datore di lavoro non dovesse erogarLe la retribuzione per i giorni lavorati a settembre e le spettanze di fine rapporto, intimi il pagamento di quanto dovuto facendo riserva di verificare il calcolo delle spettanze. Lei ha la possibilità di chiedere l'emissione di un decreto ingiuntivo nei confronti del suo datore di lavoro qualora non provvedesse al pagamento
Cordialmente
È ovvio che la condizione di madre non Le preclude alcunché in ordine ai diritti maturati,che con un valido legale possono esser fatti valere,prima in via stragiudiziale e poi,se è il caso,con ricorso innanzi al giudice del lavoro competente.Cordialmente avv.Alfredo Guarino Napoli