Ho scoperto dagli estratti del c/c di mia madre morta di Alzheimer, ottenuti dopo 6 mesi di reclami alla banca, che il marito procuratore ha effettuato a mezzo home banking e bancomat, dal 2013 al 2015, solo ed esclusivamente bonifici su suoi conti personali e prelevamenti possibile fino al limite possibile. In pratica prelevava e bonificava a se stesso 10-15 mila euro a trimestre . Nessuna operazione è direttamente riferibile ad acquisti per la mia mamma. La normativa della banca vieta l'uso di internet è bancomat ai procuratori. Ho chiesto copia procura e contratti h/b e pos insieme agli estratti. La banca ha consegnato al mio ex avvocato solo estratti conto incompleti(Mancava il trimestre nel quale è stato estinto il mutuo cointestato con la liquidazione di mia madre da parte del procuratore). Il vecchio direttore è l'ufficio reclami ammettono l'esistenza della procura, il nuovo direttore non la vede a terminale. Non rispondono alla richiesta contratti. Cosa devo fare?? Mi sento truffato come erede, non tutelato dalla legge e tradito da chi aveva tutta la mia stima e fiducia. Potete aiutarmi?? Mi sembra di combattere con i mulini a vento.
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Egregio Signor Garramone,
è necessario esaminare la documentazione in suo possesso . Mi pare però di poter ragionevolmente sostenere che Lei potrà esperire azione di responsabilità nei confronti dell'istituto di credito e comunque senz'altro esperire azioni nei confronti dell'altro erede ( marito) che ha estinto il mutuo (presumibilmente) sulla casa coniugale caduta in successione e quindi in comunione ereditaria.
Sono a disposizione per ogni chiarimento
Cordiali saluti
Gentile sig. Mario
Intanto mi scuso per la genericità della risposta che le sto per dare ma mi sembra una cosa piuttosto strana che una Banca, anche a fronte della normativa contenuta nel Testo Unico Bancario, non le dia la documentazione che Le necessita.
Sebbene possano latamente sussistere ragioni di privacy, va detto, nel suo caso, che un procuratore deve comunque rendere sempre conto in modo trasparente del suo operato, laddove, come evincibile, debba amministrare il patrimonio altrui, come nel caso di sua madre, malata di Alzheimer.
Peraltro, presumendo che nel caso di sua madre è stata richiesta amministrazione di sostegno o domanda di interdizione, come nella maggioranza di questi casi, la notifica del provvedimento e del relativo ricorso, è imposta a tutti i possibili interessati (ma in questo caso me lo deve dire Lei da cosa nasce la procura), compreso il Pubblico Ministero competente, poiché, come può immaginare, lo Stato deve vigilare a che non vengano commessi reati.
Ecco: una possibile strada sarebbe anche quella di adire il PM, ma, in questi casi, io desidererei conoscere, se vuole, ovviamente, maggiori dettagli onde consigliarLa al meglio.
Mi faccia dunque sapere.
In attesa ringrazio e saluto.
In Fede
Avv. Michele Vissani
sicuramente dovrà adire vie legali, per quando riguarda la banca, se ha avuto informazioni incomplete e oltre i termini ( ai sensi dell'art 119 TUB la banca è tenuta a farlo entro 90 giorni) potrà intanto adire all'arbitrato bancario.
Cordialità
Avv. Luna Granello
Egregio signore
se le iniziative pacifiche e stragiudiziali sono rimaste vane deve procedere alla mediazione prima di un giudizio covocando la banca dinanzi ad un mediatore affinchè essa fornisca ttto quanto spetta disapere ad un erede.
In caso di mancata partecipazione può procedere giudizialmente.
Cordialità
Deve procedere per le vie legali per ottenere la documentazione necessaria ad agire per tutelare la sua posizione di coerede.
Cordialità.
Avv. Emanuela Costa
Venezia
Buongiorno
Le consiglio di rivolgersi ad un nuovo legale per ottenere un decreto ingiuntivo che obblighi a consegnare la documentazione da lei richiesta.
Se desidera sono a disposizione
Cordiali saluti avv Michela parzani