Salve, il mio ragazzo è in carcere da un mese e mezzo per una condanna definitiva di 3 anni e 6 mesi per una rissa avvenuta nel 2013 in cui ha provocato lesioni aggravate.
Dal carcere ha nominato un avvocato di fiducia che ha presentato l'istanza al magistrato di sorveglianza, che puntualmente è stata rigettata, inoltre lui in una lettera mi ha scritto che hanno sbagliato perché hanno scritto che non lavora.
Lui ha una ditta edile, fissa dimora e faceva attività di volontariato due volte a settimana. Tutti in carcere si sono resi conto che quello non è il posto adatto ad una persona come lui, anche l'educatrice che infatti ha parlato con l'avvocato. La mia domanda è: perché l'istanza è stata rigettata? Presentando ricorso è possibile che esca prima della fine dell'estate? Ringrazio in anticipo
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Gentile Elisa
Posso solo consigliarle di parlare con il suo legale e chiedere di fare ricorso magari anche con il parere dell'educatrice, se è come dice forse l'istanza _credo di scarcerazione_ non è stata adeguatamente supportata da prove documentali
Gentile sig.ra Elisa,
ritengo che sulla istanza, probabilmente di affidamento in prova, si sia pronunciato il Tribunale di Sorveglianza e non solo il Magistrato di Sorveglianza, a meno che non sia stata immediatamente inammissibile.
In tal caso, se è stata dichiarata inammissibile perchè la pena espianda superava i tre anni, come ha supposto il collega che mi ha preceduto, l'istanza a mio parere può essere ripresentata quando maturerà il momento in cui la legge lo consente, dal momento che, viene ad emergere una situazione totalmente nuova rispetto alla precedente, per la quale legalmente può essere concesso l'affidamento in prova.
Mi pare, poi, di comprendere che avrebbe richiesto l'affidamento in prova per svolgere un'attività imprenditoriale nel campo dell'edilizia e l'istanza potrebbe anche essere stata rigettata se ha indicato che non doveva lavorare in un luogo fisso, ove potevano essere esercitati i dovuti controlli, ma dovendo necessariamente muoversi da un luogo all'altro per l'esercizio di tale attività.
Se è così, potrebbe ripresentare l'istanza quando sono maturati i tempi, indicando il suo ufficio come luogo di lavoro ed eventualmente avvalendosi di collaboratori per l'attività di cantiere e per gli adempimenti amministrativi.
Cordialmente.
Avv. Alfredo Guarino
Napoli
Cara Elisa,
molto probabilmente l'istanza è stata rigettata perché il limite massimo per accedere alle misure alternative (affidamento in prova ai servizi sociali,detenzione domiciliare ecc.) è quello di avere una pena da scontare massimo di 3 anni. Il tuo ragazzo doveva scontare 6 mesi di carcere, scendere sotto il limite editare previsto e poi presentare l'istanza. Il problema ora è che la legge prevede l'inammissibilità automatica di tutte le istanze successive alla prima. Ogni 6 mesi scontati ha poi diritto ad ottenere la liberazione anticipata di 45 giorni purché in carcere si comporti bene partecipando positivamente alla rieducazione.
Avv. Maria Croce