Salve sono in dipendente statale ho uno stipendio di 1600 euro che con straordinari presenze e altri accessori può arrivare a 2000 il problema che tante volte prendo la base quindi 1600 in busta paga ho una cessione del quinto di 300 euro una delega di 100 e pago un assegno di mantenimento disposto dal giudice a mia moglie e ai due bambini di 800 euro e me rimangono per vivere circa 450 euro !!!! Può un'altra banca darmi un pignoramento del quinto? Visto che già sono alla fame? il giudice terrà conto che pago gli alimenti e mi rimane quasi niente? Non esiste un principio che una persona debba pure avere qualcosa per vivere? Potrebbe accodarsi la banca? Grazie mille
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Buonasera,
Il datore di lavoro terzo pignorato è tenuto a rendere una dichiarazione sui debiti che ha nei suoi confronti. In detta dichiarazione emergerà un conteggio relativo alle cessioni e deleghe (non si comprende se il mantenimento di €800,00 viene decurtato anch'esso alla fonte o è lei a versarlo). Il giudice valuterà di conseguenza. In ogni caso le banche sono disponibili ad una transazione.
Cordialità
Non vorrei dire oltre quanto già i miei colleghi le hanno detto. Valuti comunque di contattare i creditori magari potrebbe trovare una soluzione più "umana" per il pagamento dei suoi debiti. Quanto al minimo per sopravvivere a lei deve assolutamente essere garantito, se la sua condizione economica poi è così fortemente cambiata si potrebbe valutare una modifica delle condizioni di separazione.
Potrebbe verificarsi l ipotesi che lei riceva, a seguito di un decreto ingiuntivo, un pignoramento presso terzi. Qualora ciò accadesse dovrebbe presentarsi dinanzi al giudice all udienza fissata e rappresentare. Certamente un giudice prenderebbe in considerazone tutte le sue uscite.
Sono d'accordo col Collega Gurrado, tuttavia, qualora Lei avesse altri debito, per quelli che non sono "alimentari" potrebbe tentare di ricorrere alla composizione della crisi da sovraindebitamento. Ne parli con un Suo commercialista o avvocato.
Con i migliori saluti
avv. Maria Frazetta
Egr. Sig. Costantino, secondo un orientamento della giurisprudenza di merito, in applicazione del disposto di cui all'art. 545, n. 5 cpc, vige il principio del limite della pignorabilità dello stipendio nella misura massima della metà, in caso di concorrenza tra il pignoramento dello stipendio e la decurtazione di esso in caso di versamento diretto (da parte del datore di lavoro) dell'assegno alimentare (sentenza del Tribunale Pescara 08/07/2003). In tale ipotesi, con uno stipendio di euro 1.600,00 e un assegno alimentare di euro 800,00 si potrebbe tentare di opporsi ad un eventuale pignoramento. In senso difforme ha però statuito il Tribunale di Palermo, sentenza del 09/10/2002.
Cordiali saluti.
Avv. Vincenzo Gurrado
Buongiorno Costantino,
la risposta se le è già data da solo. A lei deve essere garantito il minimo vitale pari a 525 euro e può essere pignorato solo 1/5 sull'eccedenza di tale importo. Pertanto, qualora ci fossero altri creditori questi andranno in coda.
Cordialmente
Avv. st Enrica Cerrato (Asti)
Egregio Sig. Costantino,se Lei e' stato costretto,per ragioni indifferibili ed inevitabili,a contrarre debiti dopo la definizione dell'assegno di mantenimento,puo' presentare un ricorso per chiederne la riduzione.Cordialmente Avv.Alfredo Guarino Napoli
Purtroppo si la Banca o qualsiasi altro creditore può richiedere il pignoramento del quinto dello suo stipendio.
Saluti cordiali
Avv. Sandra Macis
Cagliari
Buongiorno Sig. Costantino
Dovrei vedere tutta la documentazione per dare un parere esaustivo se le ha sempre pagato credo che si può venire a rinegoziare il quinto visyo la sitiazione
DISTINTI saluti
AVV.Giovanna Oriani