Ho in comunione ereditaria con altri eredi 1/3 di un appartamento disabitato. Sono ancora attive le utenze acqua, elettricità e gas intestate al parente venuto a mancare. Mi preoccupa in particolare la circostanza che tale appartamento sia ancora servito dal gas per i rischio che ciò comporta anche a causa degli impianti molto vecchi. Non ottengo dai coeredi neppure un accenno di risposta alla mia semplice richiesta di decidere, insieme, per la disdetta perlomeno della utenza gas (ancora intestata al de cuius peraltro). Posso disporre autonomante tale disdetta per tutelarmi da eventi avversi che coinvolgerebbero anche chi, come il sottoscritto, intende prevenire i guai?
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Si può dare disdetta. Se incontra problemi e non c'è possibilità di dialogo con i coeredi, invece non le resta che richiedere la voltura a suo nome per poi immediatamente dopo dare disdetta (sempre se non ha alcun interesse a mantenere le utenze attive e non vuole incrementare debiti che ricadrebbero anche su di lei). Se non riesce a venirne a capo e la sua preoccupazione principale è interrompere le utenze anche per timori per la sicurezza, può ottenere tale risultato semplicemente non pagando (luce e e gas verranno presto interrotte dopo una o due bollette che nessuno paga; invece ciò non vale per l'acqua che viene tagliata in genere dopo ben due o tre anni, per cui deve comunque trovare una soluzione).
Avv Matteo Rondina
Gent.mo, a riscontro Sua, informo che sarebbe opportuno preavvisare per iscritto gli altri coeredi, informandoli del Suo -legittimo- timore e dell'azione che sta andando ad intraprendere.
Cordialità
Salve, i contratti relativi alle utenze domestiche rientrano nella gestione ordinaria del bene ereditato, ragion per cui ogni coerede può chiedere la interruzione del servizio e la cessazione della fornitura. Generalmente, di fatti, solo gli atti di straordinaria amministrazione devono essere compiuti col consenso di tutti gli aventi causa. Saluti.