Posso chiedere i danni per intervento eseguito in modo non corretto? e a quanto possono essere quantificati?
Queste sono le considerazioni conclusive della relazione di accertamento ai fini medico legali che ho provveduto a far redarre dopo i dovuti controlli. CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE
Da quanto sopra esposto risulta dunque che la signora Lorenza Sarto si sottoponeva, nel mese di aprile dell’anno 2017, all’ applicazione di un inserto endosseo in sede dell’elemento 47, dente estratto negli ultimi mesi del 2016. Sin da subito dopo l’applicazione implantare permaneva al labbro inferiore di destra ed alla cute geniena contigua una sintomatologia anestesica con parestesie algogene urenti. Una settimana dopo l’intervento di applicazione i sanitari procedevano alla rimozione dell’inserto.
La sintomatologia andava solo modicamente migliorando nelle prime settimane, permanendo poi invece una condizione stazionaria di disestesia con parestesie dolorose urenti frequenti e dolori a fitta al solo sfioramento della parte cutanea neurologicamente interessata. A carico della stessa parte, e della mucosa gengivale corrispondente, è comparsa una sintomatologia iperestesica. Tale sintomatologia è quindi ormai da tempo stabilizzata.
Con tutta evidenza, pertanto, la sintomatologia neurologica descritta – nota conseguenza di una sofferenza da lesione del nervo alveolare inferiore – è da ascriversi causalmente alla scorretta applicazione implantare in sede 47 che, in spregio della regola tecnica, è avvenuta con penetrazione nel canale mandibolare e lesione del tronco nervoso ivi allogato.
La stabilizzazione del quadro è avvenuta circa tre settimane dopo la lesione neurologica. In tale ottica è valutabile un danno biologico temporaneo parziale, calcolabile al 20%, della durata di 20 giorni.
Gli esiti permanentemente menomanti della lesione neurologica sono stimabili nella misura del 4-5 (quattro-cinque) per cento.
Il grado di sofferenza patito durante il corso della malattia post-traumatica nervosa può essere ritenuto medio per 20 giorni e medio-lieve a postumi stabilizzati.
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Gentile Signora, certamente può chiedere il risarcimento dei danni, in questo caso si tratta di una micropermanente, un danno di modesta entità che va calcolato con le tabelle in base alla Sua età, cui va aggiunto un importo per la temporanea. Se poi ha una attività in proprio si potrà chiedere anche un danno da mancato guadagno. Per prima cosa si dovrà fare una richiesta danni al medico che Le ha procurato il danno e cercare di addivenire ad un accordo con la di lui Compagnia di Assicurazione, dovrà altresì essere visitata dal medico legale della Compagnia, se la transazione non avviene allora sarà necessario andare in causa. Resto a disposizione. Cordialità.
Certamente ha diritto al risarcimento secondo quanto riportato nella relazione, che sarà sottoposta a verifica, se così possiamo dire, in corso di causa. La quantificazione non è eccessiva perché i punti sono indicati in 4-5 che vanno rapportati all'età, occorre poi vedere se lei ha anche un danno economico nel caso in avesse un'attività in proprio. Resto a disposizione
Buonasera.
Leggendo la sua domanda, avendo già considerato casi simili, posso si può tranquillamente affermare che sussistono le condizioni per chiederne i danni.
Ad ogni modo, come già detto da qualche collega, occorrerà una valutazione maggiormente dettagliata per la quantificazione del danno. Certamente, non sarà un danno alto, per la ragione che la IP (invalidità permanente, cioè gli esiti del danno subito) è tra il 4 e 5% ed è una micropermanente mentre la ITT (la Indennità Temporanea Totale, cioè i giorni di malattia) è di soli 20 giorni. Ragion per cui bisognerà vedere anche la CTP (la Consulenza Tecnica di Parte, cioè la perizia avversa) cosa dirà.
Gentile Signora, certo che può chiedere i danni, non si tratterà di una somma rilevante, per l'esatto calcolo servono anche altri dati. Le consiglio di chiedere i danni con raccomandata alla Compagnia del responsabile, poi se non Le viene formulata alcuna offerta, di andare in causa dopo aver fatto il tentativo di mediazione. Si affidi ad un avvocato esperto nel settore. Se crede sono a disposizione. Cordialità. Avv. Stefania Lucchi di Forlì
Si da come Lei mi ha descritto la questione ha diritto a un risarcimento del danno, sono in grato di farLe anche la quantificazione, ma mi mancano alcuni elementi quali l'età al momento dei fatti, quanti giorni di temporanea sono stati dati e infine l'entità delle spese mediche. in tale materia sono uno specialista, basta che digiti su internet Avv. Massimo Colangelo Sulbiate (MB) e troverà tutti gli articoli in materia di malpractice medica da me redatti.
Resto a disposizione per i necessari chiarimenti, preciso che il computo del danno lo farò a titolo gratuito, poiché me lo da in automatico il sosftware su cui mi appoggio.
Gentile signora Lorenza,Pre una stima idonea del danno,mi faccia sapere tutte le sofferenze patite,tutti i costi sostenuti e da sostenersi e la Sua eta'.CordialmenteAvv.AlfredoGuarinoNapoli
Da quanto Llei scrive sembra che vi siano le condizioni per richiedere il risarcimento dei danni che, comunque, data l'entità delle lesioni, non sarà particolarmente rilevante.
La richiesta di risarcimento in sede giudiziaria deve essere preceduta dal tentativo obbligatorio di mediazione.
Avv. Marco Rigoni