posso essere licenziato?
Salve, sono un TSRM (tecnico sanitario di radiologia medica) operante in un ospedale pubblico con contratto a tempo indeterminato.
Lavoro da 4 anni nell'unità operativa di Senologia e sono l'unico operatore di sesso maschile ad effettuare le mammografie.
nell'ultimo anno sono state recapitate, da alcune pazienti, reclami scritti all'URP (ufficio relazioni con il pubblico) riguardanti il mio atteggiamento/comportamento(a loro dire, freddo,distaccato e asettico) e il dolore che provano durante l'esecuzione dell'esame mammografico.
-effettuo circa 4000 mammografie (e quindi 4000 pazienti) all'anno e i reclami scritti sono stati 6 in 4 anni di cui 2 negli ultimi 6 mesi.
-le mie colleghe (tutte di sesso femminile) non ricevono mai reclami oppure ne ricevono in misura minore rispetto a me.
- i reclami lamentano sempre carenze dal lato relazionale/comportamentale e mai carenze dal lato tecnico/medico.
-i reclami spesso contengono affermazioni o eventi non realmente accaduti.
-la mia difesa:
1)sono l'unico operatore maschio che effettua mammografie all'interno dell' unità operativa e ciò indispone nei miei confronti le pazienti che molto spesso non vorrebbero effettuare la mammografia con me, ma vorrebbero un operatore di sesso femminile.
2)sono relativamente giovane: ho 30 anni e mi è capitato diverse volte di ricevere avance più o meno velate da parte delle pazienti. per questo motivo tendo ad essere sempre discretamente freddo e distaccato, ovvero per evitare qualsiasi tipo di fraintendimento.
3) la mammografia è un esame doloroso. le pazienti che reclamano, lamentano sempre il dolore eccessivo che provano durante l'esecuzione della mammografia (dovuto alla compressione del seno, la quale è però fondamentale per ottenere un esame diagnostico). le pazienti associano spesso l'essere di sesso maschile al fatto di non poter capire il dolore che si prova al seno.
ora, parlando con il mio primario mi è stato velatamente prospettato il licenziamento in caso di ricevimento di altri reclami all'URP nei miei confronti o in alternativa uno spostamento di unità operativa.
sempre parlando con il mio primario mi è stato spiegato che in un ambulatorio nel quale sia presente solo io con il paziente(cioè senza testimoni) in caso di reclamo o qualsiasi tipo di disputa, la parola del paziente vale molto di più rispetto alla mia e quindi qualsiasi cosa possa dire a mia difesa, in presenza di più reclami, abbia poco valore.
domande:
1) è vero che la mia versione dei fatti ha meno valore di quella del paziente?
2) posso essere licenziato (immagino per motivi disciplinari) semplicemente per dei reclami di pazienti che lamentano il mio comportamento freddo,distaccato e mancanza di tatto? ( non ho mica commesso errori tecnici/medici ne causato alcun danno a nessun paziente).