Salve,
tempo fa mi piaceva una nuova commessa di un negozio e, non avendo il coraggio di disturbarla sul lavoro per conoscerla, ho pensato di farle un regalo per il suo compleanno (di cui sapevo la data perché l'ho sentita parlare con una collega). Quindi, in quei giorni, ho messo nella buchetta del negozio un pacchetto contenente un film divertente in DVD ed un biglietto di auguri, con scritto il mio numero di cellulare nel caso le andasse di fare quattro chiacchiere. Non ho mai ricevuto nulla sul telefono e, quando sono tornato in negozio nei mesi successivi, non l'ho più vista.
Adesso, però, mi viene il timore che questo gesto per me carino possa essere stato male interpretato, e di poter essere accusato di stalking per il regalo e le visite al negozio. È possibile?
Grazie mille per l'aiuto e cordiali saluti.
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Gentile Signor Stefano,
dal suo racconto non si ravvisano, assolutamente, gli elementi costitutivi del reato de lei paventato.
Distinti saluti,
Avv. Redjan Sako
Buongiorno, il delitto di stalking richiede che le condotte descritte all'art. 612 bis c.p. siano reiterate e producano uno stato di ansia e di paura, come continui pedinamenti ai danni del coniuge. Nel suo racconto non si configurano gli elementi costitutivi del delitto per cui teme di la querela. A disposizione per chiarimenti.
AVV.TICOZZI CHIARA
MILANO
Salve Stefano,
l'art.612 bis del codice penale richiede per la sua integrazione condotte reiterate nel tempo di carattere minaccioso e/o molesto tali da ingenerare nella vittima uno stato di paura e/o ansia. Vorrei rassicurarLa nel dirLe che il Suo gesto, isolatamente considerato, non sarebbe idoneo di per sé a integrare la fattispecie in questione.
Cordiali saluti
Non si preoccupi:se ogni tentativo,peraltro cortese,dovesse essere considerato stalking,sarebbero imperante solitudine e depressione:sia solo attento,quando percepisce che un approccio non e' gradito,a non insistere rendendosi insopportabile Avv. Alfredo Guarino Napoli
Buongiorno Signor Stefano.
Commette il reato di staking colui che tiene in maniera ripetitiva comportamenti invadenti, di intromissione, con pretesa di controllo, ad esempio minacciando qualcuno costantemente, con telefonate, messaggi, appostamenti, ossessivi pedinamenti.
Questo tipo di condotta deve arrecare nella vittima un grave stato di timore per la propria salute e per la propria sicurezza o per quella di un altro soggetto a lei vicino, tanto da farle alterare lo stile di vita quotidiano per sfuggire agli atti persecutori.
Ne consegue che una sola minaccia o un isolato episodio non sono sufficienti ad integrare tale fattispecie criminosa.
Pertanto, nel Suo caso non ritengo sussistano gli estremi per la sussistenza dello stalking.
Distinti saluti.
Avv. Stab. (Abogado) Rossana Delbarba