Posso fare in ricorso?

Buonasera. bisogna distinguere. Nel caso di separazione precedente alla dichiarazione di fallimento del coniuge obbligato a corrispondere un assegno di mantenimento peri figli, bisogna distinguere i crediti scaduti (e non pagati) prima e quelli maturati dopo il fallimento.
Quelli antecedenti costituiscono crediti concorsuali che il coniuge beneficiario può far valere insinuandosi al passivo e tali crediti godono, per gli ultimi tre mesi, del privilegio di cui all'art. 2751 n. 4 c.c. .
Le rate successive non possono configurarsi come credito concorsuale, in quanto costituiscono prestazioni autonome successive al fallimento, e neppure rientrano tra i crediti prededucibili perchè estranei all'attività e alle funzioni del fallimento; si tratta in sostanza di un debito personale del fallito.
Se, tuttavia, il fallito ha un reddito da lavoro, questo, a norma dell'art. 46 rimane nella sua disponibilità nei limiti di quanto occorre per il mantenimento suo e della famiglia e il giudice, nel fissare detti limiti, deve tener conto anche della necessità del fallito di provvedere al mantenimento della moglie e dei figli, alla luce delle mutate condizioni determinate dal fallimento.
Se, invece, il fallito non ha alcun reddito, egli può chiedere il sussidio alimentare di cui all'art. 47, se le casse fallimentari lo consentono, e anche in tal caso va tenuta presente l'esigenza di mantenimento della famiglia, unita o separata che sia. Conclusivamente bisogna verificare a che titolo i crediti alimentari siano stati ammessi al fallimento e dallo stesso liquidati, seppur in misura parziale. inoltre tenga conto che qualsiasi credito, anche se ammesso per l'intero, deve fare i conti con l'effettiva disponibilità del fallimento (ovvero se viene ammesso un credito di € 100 ma la disponibilità del fallimento è di € 50, verranno liquidare le somme disponibili). distinti saluti. avv. Marco Aiello