Preliminare di compravendita con effetti anticipati - inadempienza venditore
Buongiorno,
abbiamo redatto 2 anni e mezzo fa un preliminare di compravendita che ci permettesse in anticipo di accedere all'immobile oggetto dell'acquisto. Come caparra confirmatoria sono stati versati una prima rata d'anticipo e 24 rate mensili.
L'immobile in oggetto presenta delle difformità rilevanti, individuate da una perizia preliminare, tali da non consentire l'erogazione di un mutuo in quanto in violazione della legge 122/2010.
Nel compromesso abbiamo acconsentito alla prosecuzione del contratto vincolando l'acquisto all'accettazione del mutuo da parte della nostra banca.
Il venditore si impegnava a predisporre tutte le autorizzazioni del condominio e degli enti preposti per la sanazione delle anomalie entro 6 mesi dalla firma del preliminare.
La voce successiva indica che se le autorizzazioni non saranno ottenute causa opposizione di terzi (non specificati) il contratto manterrà la sua validità.
Il tutto fatto salvo, come già indicato, la concessione di un mutuo da parte dell'istituto di credito scelto dall'acquirente.
Con l'approssimarsi del termine essenziale del contratto il venditore mi conferma di non aver ottenuto le autorizzazioni necessarie per sanare l'immobile causa rifiuto del comune.
In tali condizioni pertanto il mutuo (come già anticipato verbalmente dagli addetti della mia banca) non verrà erogato.
La nostra intenzione è quindi risolvere il contratto e chiedere il doppio della caparra versata causa inadempienza del venditore.
Ci sono i presupposti secondo voi? E qualora non ci fossero è lecito chiedere quantomeno i danni?
Il comune è da intendersi come un "terzo" tra le parti?
Grazie per le risposte