Problemi con vendita di un terreno
Il problema di oggi sarà forse un po complesso ma provo ad esporlo semplicemente.
Ci troviamo in Calabria e si tratta della vendita di un terreno tra fratello e sorella.
La sorella decide di vendere questo terreno circa 8/9 anni fa per 20.000 euro a suo fratello, il quale effettua un bonifico di 5.000 euro (ma non sono sicura se si ci sia scritto "acquisto terreno" o simile sul bonifico).
Il fratello continua a usufruire del terreno per molti anni senza mai effettuare un atto e terminare di pagare e inoltre decide di costruire un capannone con tanto di cemento, quindi molto ingombrante, senza però informare l'attuale proprietaria, che non vive in Calabria ma in Piemonte, perciò impossibilitata di vedere che cosa stesse succedendo.
A questo punto, probabilmente depositando le richieste di questo progetto (aggiungo utilizzando i documenti dell'intestataria e mettendo firme false) in comune a nome suo, arrivano continuamente bollette di IMU ad un prezzo molto più alto rispetto al solito.
Ad oggi, la proprietaria decide di aumentare il prezzo di vendita passando da 20.000 euro iniziali a 50.000 euro. Prezzo deciso perché ormai il valore del terreno è aumentato e anche un po per il disturbo della presa in giro e delle azioni effettuate alla sue spalle di cui non era a conoscenza.
La mia domanda è: il fratello che decide di mettere un avvocato con quale possibilità crede di vincere? È davvero possibile che la sorella possa perdere in questa situazione? È possibile aumentare il prezzo di acquisto se d'altronde non c'è nessun compromesso scritto ma solo un bonifico da 5.000 euro? E inoltre, come può il fratello definirsi proprietario di strutture costruite su un terreno non suo? La legge lo considera in qualche modo proprietario?