Pubblico impiego e penale

Credo che si tratti del reato di cui all'art. 73 D.P.R. 309/90 (cfr. droga), perché l'art. 73 c.p. non contempla alcuna fattispecie di reato.
Qualora lei patteggi una pena non inferiore ad anni 5 di reclusione è prevista la sanzione accessoria dell'interdizione perpetua dai pubblici uffici (rilevante nel Suo caso, di dipendente pubblico). Qualora la pena sia non inferiore ad anni 3 di reclusione, l'interdizione dai pubblici uffici è temporanea, cioè per anni 5 dalla sentenza definitiva.
Trattandosi di reato comune, e non contro la pubblica amministrazione, non è prevista, in linea di principio, l'estinzione del rapporto di lavoro o di impiego nei confronti della Pubblica Amministrazione. Comunque, se la pena non risulta condizionalmente sospesa, sarà difficile se non impossibile far collimare gli impegni lavorativi con le sanzioni penali: in caso di detenzione in carcere il licenziamento è quasi automatico; in caso di detenzione domiciliare, è difficile che la P.A. le consenta di mantenere il posto di lavoro, attesa la Sua perdita dei requisiti morali e professionali; in caso di affidamento in prova ai servizi sociali, dipende dai singoli casi.
Sono a Sua disposizione per ulteriori chiarimenti.

Avv. Carlo Monaco