Puó lui revocare il decreto di omologa di separazione dopo 1 anno dalla firma?

Inviata da Sadmum. 4 dic 2024

Salve,spero di trovare chiarezza e quindi così ritornare serena.15 anni fa incontrai il mio attuale ex marito,io avevo allora una bimba di 2 anni e uno di 1 da precedente compagno,ma a lui ciò non disturbava anzi fu meraviglioso con loro fino alla nascita delle nostre 2 bimbe,da lì cambiò atteggiamento con i miei figli e anche con me…
Premetto che lui mi ha sempre voluta a casa, io ho sempre cercato di lavorare ma veniva fuori litigi perché come diceva lui: il suo orario di lavoro non si toccava e non voleva finire di lavorare e tornare a casa e continuare a lavorare in quanto io ho voluto 4 figli e non lui ecc ecc..
Ci siamo lasciati dopo 15 anni insieme di cui 5 di matrimonio, in lacrime entrambi ma così è andata ed in sede si separazione con negoziazione assistita ( consensuale)abbiamo raggiunto dopo un anno di diatribe, alti e bassi un accordo e cioè:
-Affidamento condiviso ( lui si è preso una casa in affitto, prima dell’’omologa di separazione quindi da 2 anni,qui vicino nello stesso paese così da rimanere comunque vicini per le bimbe)
- lui in mese tiene le bimbe effettivamente quasi quanto me, io le tengo quei 5 gg in più
-casa coniugaleassegnato a me( inizialmente neanche la volevo e lui ha insistito) con i miei 2 figli ( attualmente 17 anni 1/2 e 16) e con le nostre 2 (10 anni e 7)
-lui mi passa 500 € mensili, paga l’80% delle spese straordinarie delle piccole ( io faccio molta fatica a trovare un lavoro stabile con orari che mi permettano di seguire tutti 4 figli in quanto non ho nessun famigliare che mi dia una mano, e non ho una professionalità o curriculum significativo, perciò alterno momenti di lavori (3/4 mesi) a mementi a casa)
-gli assegni vari li percepisco io e la detrazione dei figli è al 50%
Premetto che lui ha cresciuto anche i miei figli in quanto abbiamo allontanato insieme con lotte il mio ex compagno da me in quanto violento e instabile, ma non li calcola più né li considera in quanto ha detto che “ha già dato abbastanza negli anni” e invece con le piccole è bravo e presente e i miei grandi pur soffrendo siamo uniti e stiamo bene e tutti 4 miei figli sono affiatati e si vogliono bene.

Ora lui vuole chiedere il divorzio e in questa sede vuole chiedere:
Affidamento al 50% e la casa,
- oppure mi ha proposto che mi da 800/900 al mese se gli rido la casa in quanto dice che non c’è equità nell omologa che abbiamo firmato perché lui mette troppo sul piatto della bilancia e io nulla ,
-Oppure €300 mantenimento figlie e 50% delle ripartizioni spese straordinarie se rimango in questa casa
io ho rifiutato tutto e gli ho detto che per me le cose rimangono così in quanto in nulla è cambiato dalla firma del decreto ad oggi.
Lui ha un buon lavoro e per anni abbiamo vissuto bene con il suo solo stipendio in 6 senza farci mancare nulla né viaggi o vacanze e inoltre ha alle spalle genitori più che benestanti e iperpresenti tanto che lui non deve mai chiedere, basta che apra bocca e loro risolvono il problema.
Io non voglio un mantenimento per me e mai lo chiederò in quanto credo che piano piano troverò la mia strada là fuori…
Lui ha detto che la situazione deve assolutamente cambiare e non sua intenzione rimanere così e ha preso un avvocato mentre la mia precedente non può seguirmi in quanto sembra che andremmo su una causa giudiziale e lei ci ha seguito con quella consensuale.
Avrei deciso di non cercarmi nessun avvocato, non voglio ricadere in quello stato emotivo fatto di ansie, nervosismi e liti da cui praticamente siamo appena usciti e i miei figli ed io iniziamo realmente a star bene adesso, secondo voi posso rimanere così?
Lui alterna momenti di rabbia ed odio( quando si confronta con la madre che gli ha donato la casa e i suoi amici separati) a momenti di premura sia per me che per miei ragazzi ( quando è lui stesso)e da qui nasce la mia decisone di respirare e non fare nulla.
Ora quanta probabilità ha lui di ottenere ciò che vuole?
Dopo appena 1 anno dalla firma lui può cambiare le cose come vuole? Qualche giudice gli darà ragione?
- senza un contratto di lavoro indeterminato qui al nord attualmente nessuno mi affitterebbe una casa in più con 4 figli e un cane…e lui lo sa!
Attualmente ha una fidanzatina, premurosa con le mie piccole ma con me neanche un ciao altrettanto io non la considero e neanche la nomino mai sia con le figlie che con lui, ma credo che sia anche lei soffiando benzina sul fuoco
Grazie per qualsiasi consiglio saprete darmi, mi aiuterebbe perché dopo la lettera del suo legale che chiede di essere ricontattato dal mio legale io non dormo più e tutto il lavoro fatto su me stessa rischia di andare in frantumi

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Buongiorno Signora,
secondo l’art. 710 c.p.c. le condizioni stabilite in una separazione consensuale possono essere modificate solo in presenza di un cambiamento significativo delle circostanze rispetto al momento in cui è stato raggiunto l’accordo.
Nel Suo caso, dalla descrizione fornita, non sembrano emergere variazioni sostanziali rispetto alla situazione esistente al momento dell’omologa della separazione. La percezione soggettiva del Suo ex marito, secondo cui l’accordo sarebbe “non equo”, non costituisce di per sé un valido presupposto per richiedere una modifica. In assenza di prove concrete che dimostrino un cambiamento rilevante, è improbabile che un giudice accolga la richiesta di revisione delle condizioni stabilite.
L’affidamento condiviso, già stabilito, non implica automaticamente una gestione paritetica dei tempi di permanenza presso ciascun genitore. Una modifica dei tempi richiede un’attenta valutazione da parte del giudice, che deve basarsi sul superiore interesse delle minori, come previsto dall’art. 337-ter c.c. In particolare, il giudice analizzerà se le attuali modalità di affidamento garantiscono il benessere delle bambine e soddisfano le loro esigenze affettive, educative e relazionali.
Nel caso descritto, la situazione attuale appare stabile e funzionale, e non sembrano emergere elementi che giustifichino una revisione dei tempi di permanenza.
Di conseguenza, è probabile che il giudice confermi le condizioni esistenti, ritenendo non necessario apportare modifiche.
La casa coniugale è stata assegnata a Lei in qualità di genitore collocatario delle figlie minori, e la normativa in materia è chiara: l’assegnazione della casa è legata esclusivamente al benessere delle figlie e alla necessità di garantire loro la continuità abitativa, indipendentemente dal rapporto tra gli ex coniugi.
Il Suo ex marito non ha diritto alla restituzione della casa, a meno che non dimostri che l’assegnazione non sia più necessaria per il benessere delle figlie, eventualità che nel Suo caso appare improbabile.
Se il Suo ex marito desidera riottenere la casa, dovrà fornire prove concrete che giustifichino un cambiamento, cosa che, sulla base delle informazioni fornite, appare poco probabile.
Le proposte del Suo ex marito (800-900 € in cambio della casa, o un mantenimento ridotto a 300 €) non trovano fondamento giuridico. Il contributo di mantenimento per i figli non può essere oggetto di scambi o negoziazioni personali, poiché viene determinato esclusivamente sulla base delle loro esigenze e delle rispettive capacità economiche dei genitori.
La determinazione dell’importo tiene conto del reale fabbisogno delle figlie, e difficilmente un giudice ridurrebbe il mantenimento a 300 €, considerando che il Suo ex marito dispone di un buon reddito e di un tenore di vita adeguato.
Per tutelare i Suoi diritti e garantire la stabilità familiare, è fondamentale, però,che Lei si faccia assistere da un avvocato. Affrontare una causa senza rappresentanza legale potrebbe esporla a rischi significativi, soprattutto considerando che il Suo ex marito è già assistito da un legale.

Restando a disposizione, molto cordialmente saluto.
Avv. Fabio Casaburo

Studio Legale Casaburo Avv. Fabio Casaburo Avvocato a Torino

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