Salve, premetto che sono incensurato. Tempo fa trovo un telefonino (valore 50 euro) vicino un cassonetto dell'immondizia. Era privo di scheda sim, di batteria e di coperchio copribatteria. Pensando che sia stato buttato perché non funzionante, (ignorando quindi una possibile denuncia per furto), decido (stupidamente e disonestamente) di tenerlo, visto che per me uno smartphone era una novità. Dopo qualche settimana decido di comprare il cover e la batteria su internet (ho dato le ricevute di acquisto al mio avvocato, spesa 30 euro) e di mettere in funzione il telefonino per farne uso personale. Dopo due mesi mi chiamano dalla questura per una notifica e io già immaginando che il proprietario ha fatto denuncia di furto, porto il telefonino con me e lo consegno alle autorità che mi fanno vedere tutti i tabulati telefonici dove risultavano le mie telefonate, visto che il telefonino era stato messo sotto controllo. Ora premesso che usando la mia sim che secondo una sentenza del 3 aprile 2008 n.144 (Ortona) dovrei essere accusato solo di appropriazione indebita e non ricettazione, volevo sapere nella migliore delle ipotesi a cosa vado incontro e a quanto potrebbe ammontare il costo di tutto questo tra parcelle degli avvocati (forse dovrei pagare anche l'accusa) e le spese processuali? (Premetto che non posso usufruire del patrocinio gratuito anche se non lavoro ma mia moglie si con un reddito superiore ai 12 mila euro annui). Grazie delle vostre risposte. Saluti.
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Egregio sig. Ludovico,
i Colleghi che mi hanno preceduto le hanno già segnalato corsi ed esiti del giudizio penale. In ordine ai costi, oltre a valutare che possono essere differenti da avvocato ad avvocato, consideri che presumibilmente con un rito alternativo dovrebbe sostenere costi minori di quelli preventivabili per il rito ordinario .
Cordialmente
Avv. Alfredo Guarino
Napoli
Gentile Sig. Ludovico,
il Pubblico Ministero è libero di formulare il capo di imputazione che ritiene e potrebbe anche procedere per il reato di ricettazione ma, a mio parere, il reato che si integrerebbe in questo caso è quello previsto dal primo comma dell'art. 647 c.p., ossia di appropriazione di cose smarrite, che è punibile a querela della persona offesa e prevede la pena della reclusione fino a un anno o, in alternativa, la multa da 30 a 309 euro.
Riguardo al costo per la difesa, ovviamente, dipende dal collega che la assisterà nell'eventuale giudizio.
P.S. Si ha diritto al patrocinio a spese dello Stato se il reddito familiare è inferiore ad euro 11.528,41 aumentato di euro 1.032,91 per ognuno dei familiari conviventi.
Distinti saluti,
Avv. Redjan Sako (Foro di Firenze)
Caro Ludovico
Sicuramente c'è la possibilità di un rinvio a giudizio per ricettazione e/o incauto acquisto. L'esito del giudizio dipenderà dalla linea difensiva che il collega riterrà più opportuna così come il costo degli onorari. Se la persona offesa si costituirà parte civile rischia anche di dover pagare il risarcimento danni a quest'ultima è le spese legali del suo avvocato.
Cordiali saluti.
Avv. Maria Croce