Buonasera,
se mia madre volesse attribuirmi con donazione una quota dei suoi beni in vita, senza distribuirla agli altri fratelli (siamo 3 in totale), questo potrebbe compromettere in futuro il calcolo delle quote per l'eredità?
Grazie mille,
Sara
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Salve,
da quanto capito gli unici eredi di sua madre siete lei e i suoi Fratelli. In tal caso la quota di cui sua madre può disporre liberamente è 1/3 dell'asse ereditario, essendo gli altri 2/3 destinati come quota di legittima tra lei e i suoi fratelli, nella misura di 1/3 dei 2/3 a testa, ossia 2/9 del totale a testa. Quindi sua madre può donarle, in riferimento all'eredita complessivamente considerata e non al singolo bene, 2/9 (quota di legittima) + 1/3 (quota libera) = 5/9 del complessivo asse ereditario. Nel caso, invece, durante la vita di sua madre le venga donato tutto, i suoi fratelli, all'apertura della successione, possono fare azione di petizione dell'eredità per lesione di legittima, un azione di tribunale lunga e costosa. In tal caso vi sarebbe una Collazione in cui,in parole povere, lei dovrebbe restituire ai suoi fratelli le loro quote di legittima, nella misura dei 2/9 del complessivo asse ereditario a testa. L'unico modo per evitare tale evento è che i suoi fratelli dovrebbero firmare una espressa rinuncia all'eredità, atto da effettuare in forma solenne presso un notaio.
Confidando nella completezza della risposta, Studio Legale Scavo
Gentile sig.ra,
Se sua madre vuole donarle una quota dei suoi beni in vita può farlo con la c.d. dispensa dalla collazione. Va precisato che siffatta dispensa non produce effetto, se non nei limiti della quota disponibile. Le quote legittime degli altri due fratelli sono intangibili. In caso di lesione i suoi fratelli potranno vittoriosamente esercitare l'azione di riduzione in seguito alla morte della mamma ed all'apertura della successione.
Cordiali saluti
Certo tale donazione fatta sua madre in vita dovra essere computata nella sua quota legittima. Se la donazione dovesse superare la sua quota legittima di eredita', sua dovrebbe darle la sua quota disponibile e se la danazione superasse anche questa, unitamente alla legittima dovrebbe restituire ai suoi fratelli la parte eccedente. Saro ' felice di fornirle consulenza legale gratuita telefonica. Trovera il mio numero di cellulare digitando su google " avv. Francesco Parise". Saluti.
Avv. Francesco Parise
Gentilissima Gaia,
la risposta e' si'. Ai Suoi fratelli deve esseregarantita la quota di legittima; legittima che, al momento del passaggio a miglior vita della Sua mamma, verra' calcolata sui beni relitti unitamente ai beni dati in donazione.
Cordialmente.
Avv.Silvia Parrini (FORO DI PISA)
le donazioni in vita vengono considerate in seguito all'apertura della successione del donante. Se Lei avesse l'assegnazione in donazione di beni della mamma e i Suoi fratelli no, all'atto dell'apertura della successione della mamma, tali beni dovanno essere conteggiati sulla Sua quota di legittima a Lei spettante.
Se avesse necessità di ulteriori informazioni, sono a Sua disposizione.
Cordiali saluti.