Inviata da Giorgio Fiorentini. 26 feb 2019
Eredità
Buongiorno,
Ho, al momento, due eredi legittimi:
- coniuge (secondo matrimonio);
- figlia (nata dal primo matrimonio).
So che posso disporre che una quota dell'asse ereditario venga assegnato secondo le mie disposizioni (quota che dovrebbe essere pari a un terzo del patrimonio).
La mie domande sono:
1) Posso lasciare questa quota a uno degli eredi legittimi con testamento?
2) L'altro erede potrebbe impugnare il testamento?
Grazie.
Giorgio Fiorentini
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Buongiorno,
Confermo quanto scritto dal collega che mi ha preceduto e nel caso, trattando la materia, mi rendo disponibile.
Cordialità
Avv. Marco Dieni
La quota disponibile può essere liberamente destinata a chiunque si desideri, anche ad un legittimo erede, senza che alcuno possa muovere contestazioni.
A tal fine, occorrera' predisporre un testamento volto ad assegnare le quote, avendo cura di valutare e rispettare tutti i criteri all'uopo previsti dalla legge. Tenga presente che le quote variano col variare della tipologia e del numero dei legittimari. Dovranno, altresì, essere preventivamente conteggiate le eventuali anticipazioni in vita (donazioni).
Per evitare di incorrere in errori, le suggerisco di rivolgersi ad un avvocato esperto in materia di successioni ereditarie.
Se nel suo caso vi fossero solo la moglie e due figli, 1/4 spetterà a sua moglie, 2/4 ai figli ed 1/4 sarà la disponibile che potrà attribuire a chi vuole..
Ricordi che il testamento va scritto, datato e sottoscritto di pugno. Abbia, inoltre, cura di affidarlo all'erede che avrà più interesse a pubblicarlo.
Cordialmente..
Avv. Antonello Guido
egregio signore,
per essere assolutamente certo Le consiglio di rivolgersi ad un studio che tratta successioni o ad un notaio .
Comunque Il legislatore dovrebbe disporre, in merito alla successione, le seguenti quote:
nel caso succedano solo i figli, questi ereditano in parti uguali;
nel caso un soggetto muoia senza figli, fratello o sorelle o loro discendenti, succedono i genitori in parti uguali; nel caso non vi siano nemmeno i genitori, succederanno per metà gli ascendenti della linea materna e per metà della linea paterna. Nel caso gli ascendenti siano di grado diverso, il grado più vicino esclude gli altri;
se muore senza figli, genitori o ascendenti, succedono i fratelli e le sorelle in parti uguali: i fratelli e sorelle unilaterali succedono per metà della quota;
nel caso di concorso tra genitori e fratelli e sorelle, sono ammessi tutti ed i genitori avrà almeno la metà del patrimonio. Nel caso in cui i genitori non possano o non vogliano venire alla successione e vi sono ulteriori ascendenti, il patrimonio si devolverà a loro;
nel caso di assenza di discendenti, ascendenti, fratelli e sorelle o loro discendenti, la successione si devolverà in favore dei parenti entro il sesto grado (figli dei cugini);
nel caso in cui vi sia un concorso di più soggetti ovvero
nel caso di concorrenza, unitamente ai soggetti suddetti, del coniuge, le quote dovrebbero essere diversamente distribuite:
se il coniuge concorre con i figli, egli ha diritto alla metà dell'eredità nel caso in cui concorra con un solo figlio, mentre ha diritto ad un terzo nel caso in cui concorre con più figli;
se il coniuge concorre con ascendenti, fratelli e sorelle, al coniuge sono devoluti i due terzi dell'eredità, salvo il diritto ad un quarto degli ascendenti;
se il coniuge non concorre con discendenti, ascendenti, fratelli o sorelle, al coniuge si devolve l'intera eredità;
il coniuge, al quale non sia addebitata la separazione con sentenza passata in giudicato, viene alla successione come un coniuge non separato. Nel caso di addebito ha diritto ad un assegno vitalizio solamente nel caso in cui, al momento dell'apertura della successione, godeva degli alimenti.
cordialmente
Avv Francesco Colantonio