Buongiorno,
siamo una coppia di fatto da oltre 30 anni e, anche per migliore, reciproca protezione, vogliamo sposarci con rito civile il prossimo anno.
Siamo pensionati e il nostro unico patrimonio comune è solo una casa acquistata insieme 13 anni fa. L’accredito delle pensioni avviene su conti bancari separati.
Poiché al momento dell’acquisto dell’immobile io versai due terzi del costo dello stesso e la mia compagna un terzo, per rispetto di tali quote di impegno finanziario, alla data del rogito concordammo una scrittura privata olografa (non registrata dal Notaio), in cui la mia compagna riconosce il mio diritto ai due terzi della proprietà dell’immobile.
Mi pare di aver letto che in Italia non sono riconosciuti dalla legge “patti pre-matrimoniali” da valersi in caso di separazione/divorzio.
Se è così, volendo riconfermare, con reciproco accordo, tale mio diritto anche dopo il matrimonio, da valersi ovviamente solo in caso di separazione/divorzio, vorremmo sapere se tale scrittura privata olografa avrà ancora valore legale dopo il matrimonio o, in caso negativo, a quale atto dovremmo ricorrere per rispettare le reciproche quote originali di proprietà dell’immobile.
Ringraziamo dell’attenzione e inviamo cordiali saluti.
Luciano
Risposta inviata
A breve convalideremo la tua risposta e la pubblicheremo
C’è stato un errore
Per favore, provaci di nuovo più tardi.
Miglior risposta
Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno,
Vi consiglio di rogitare dal notaio con le quote di proprietà di ciascuno per dare certezza giuridica anche nei confronti dei terzi alla situazione di fatto.
A disposizione per chiarimenti.
Cordiali saluti.
Avv Annamaria Vizzolesi
Egr. Sig. Luciano,
tutti gli acquisti compiuti prima del matrimonio non entrano nella eventuale comunione , per cui gli accordi intervenuti 13 anni fa nell'acquisto di un immobile, se soltanto ora vi accingete a coniugarvi , non potrebbero essere considerati a mio parere, "atti prematrimoniali". In ogni caso temo che una scrittura privata, con la quale la Sua compagna ha sottoscritto di aver versato solo 1/3 del prezzo, non valga a far considerare che la relativa quota di proprietà è soltanto di 1/3 se acquistata in comune, in quanto la differenza sino alla metà del prezzo potrebbe essere considerato, essendovi fra voi un rapporto di convivenza una obbligazione naturale che non Le fornisce alcun diritto .
Se vuole quindi certezza che le quote di proprietà corrispondano alle quote del prezzo versato , Le conviene, prima del matrimonio, far compiere un atto di rettifica dell'atto di acquisto o comunque un atto che possa essere adeguatamente registrato e trascritto nella Conservatoria dei Registri Immobiliari.
Cordialmente.
Avv. Alfredo Guarino Napoli
Buongiorno sig. Luciano,
mi pare di capire che sebbene lei ha acquistato l'immobile pagando i 2/3 del prezzo la proprietà risulta essere del 50%. In caso di problemi dopo il matrimonio e quindi di un'eventuale separazione dei coniugi lei potrà utilizzare la scrittura privata da voi sottoscritta in giudizio come prova delle diverse quote di pagamento.
Resto a disposizione e saluto cordialmente.
Avv. st Enrica Cerrato (Asti)
Caro sig. luciano
vi consiglio all'atto del matrimonio o anche successivamente di costituire una convenzione matrimoniale, è necessario rivolgersi ad un notaio per distinguere i beni dei coniugi. Tale convenzione sarà annotata a margine dell'atto di matrimonio in modo da stare tranquilli in caso di separezione.