Rate risarcimento non pagate

Inviata da Patrizia Marconi. 18 lug 2024

Salve,

cerco un avvocato che possa aiutarmi con il mio caso. Vi espongo brevemente la situazione:

Sono un lavoratore autonomo e anni fa ho stipulato un contratto, in qualità di fornitore, con un datore di lavoro. Durante gli anni in cui ho collaborato con lui, oltre a non aver avuto alcun risultato professionale positivo, solo una sorta di "mobbing" o "discriminazione professionale", ho subito danni significativi: alcuni dei miei prodotti, sono stati da lui danneggiati, altri rubati e forse venduti a mia insaputa e alcuni mai restituiti.

Dopo varie discussioni, anche con l'intervento di un avvocato, il datore ha ammesso le sue colpe e ha concordato di risarcirmi per un valore pattuito, in rate. Tuttavia, dopo il pagamento della prima rata, non ho ricevuto più nulla. Le scadenze sono ormai trascorse e non ho avuto ulteriori riscontri.

Mi è stato suggerito di procedere con un decreto ingiuntivo, ma temo che ciò comporterebbe più spese che benefici. Vorrei quindi, prima di intraprendere questa strada, inviare una lettera tramite un avvocato che invogli il datore a completare i pagamenti delle rate, con l'avvertimento che, in caso contrario, procederò con tutti i mezzi legali possibili per far valere i miei diritti.

Aggiungo che ho tutte le prove relative ai danni subiti, disponibili in ogni formato.

Quali possono essere i costi per questa lettera? È possibile seguire questa procedura?

Grazie,

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I costi per un'eventuale lettera di diffida sono solitamente proporzionali all'importo da recuperare.
Per quanto concerne la procedura, il decreto ingiuntivo è comunque la strada migliore, la più celere rispetto ad un procedimento ordinario di cognizione nonchè meno costoso. A seguire, nel caso in cui il datore non adempia, si provvederà alla notifica di un atto di precetto, a cui seguirà un atto di pignoramento per la vera e propria esecuzione forzata.
Cordiali saluti.
Avv. Margherita Paron
Foro di Udine

Avv. Margherita Paron Avvocato a Udine

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Se chi scrive non vuole affidarsi al legale che l'aveva a suo tempo seguito nella vicenda non resta che richiedere assistenza ad altro legale di propria fiducia della propria città. Del resto la procedura già suggerita è sostanzialmente l'unica possibile e la più logica (comunque eventualmente previo tentativo di addivenire a una soluzione bonaria dopo lettera di messa in mora che si potrebbe del resto anche omettere visto che ci fù già un accordo che non è stato onorato). Quindi procedere con decreto ingiuntivo (al di sotto di una certa soglia di reddito in materia lavoristica non vi sono "spese vive") sulla scorta della transazione non onorata e quindi agendo in via monitoria per l'intera somma, invocando la decadenza dal beneficio della rateizzazione e la provvisoria esecutività del decreto, stante il riconoscimento del debito da parte del datore di lavoro. Sono eventualmente a disposizione; ma io sono delle Marche.
Avv Matteo Rondina

Avv. Matteo Rondina Avvocato a Fano

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Buongiorno,
si certo, è possibile inviare formale comunicazione di diffida e contestuale messa in mora.
Se ha necessità, mi può contattare ai recapiti indicati nel mio profilo.

Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente.
Avv. Fabio Casaburo

Studio Legale Casaburo Avv. Fabio Casaburo Avvocato a Torino

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Buongiorno signora Marconi,
certamente si può seguire questa procedura.
Per il costo della lettera, sono a disposizione per la relativa comunicazione.
Cordiali saluti

Avv. Emanuela Pesce Avvocato a Milano

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Buongiorno, sì possono concordare i costi della diffida,comunque limitati,anche in relazione agli importi ancora dovuti..Può chiamarmi al 3358195168 per ulteriori chiarimenti.Cordialmente,avv.Alfredo Guarino Napoli

Avv. Alfredo Guarino Avvocato a Napoli

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