Recessione contratto abito da sposa
Buonasera,
nel mese di ottobre del 2019 ho ordinato un abito da sposa su misura in un atelier, lasciando una caparra di 700 euro su un totale di 3'000. In quell’occasione ho firmato una sorta di contratto in cui veniva indicata la data del matrimonio (giugno 2020), la caparra versata, i miei dati e quelli del venditore, e una frase in cui era scritto che la merce ordinata era da ritenersi tassativamente acquistata senza possibilità di sostituzione o cambio. In questo documento non è indicato il termine “contratto”. Nel mese di gennaio 2020, anche mio marito ha ordinato presso lo stesso atelier un abito da sposo, che a differenza del mio era quello già esposto, al quale andavano fatte delle modifiche minime che erano state programmate per il mese di marzo. Anche lui ha versato una caparra di 500 euro su un totale di 2'000. A seguito del Covid, non abbiamo ricevuto i nostri abiti entro la data stabilita e il matrimonio è stato annullato; abbiamo in seguito deciso di sposarci unicamente civilmente. Ad oggi, l’atelier insiste per il pagamento totale di entrambi gli abiti e abbiamo ricevuto una raccomandata da parte di un avvocato che sollecita il pagamento, altrimenti minaccia di procedere all’incasso forzato della fattura. Noi, avendo annullato il matrimonio, non vogliamo acquistare questi abiti. Noi avremmo diritto alla restituzione della caparra visto che non sono stati rispettati i tempi di consegna? Inoltre, possono loro esigere il pagamento totale dei due abiti?
Grazie