Egr.sig.ri
volevo proporre un quesito, nello specifico se vi è la possibilità di esimersi da parte del datore di lavoro di attuare il reintegro di un dipendente.
Se infatti un giudice riconosce un licenziamento illegittimo e ordina il reintegro, può il datore non prendere atto di ciò a seguito di un conseguente deterioramento dei rapporti tra dipendente e datore che non giova di certo al buon espletamento dei servizi?
In caso quali sono le conseguenze?
Infine visto che i termini previsti per il ricorso al licenziamento sono 60 gg, fà fede la data di consegna del ricorso, il timbro postale o cosa? Nello specifico se la lettera di opposizione arriva oltre i termini di 60gg ma riporta una data che rispetta tali termini, cosa bisogna prendere in considerazione?
Grazie
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Egregio. Sig. Vincenzo,
Se è stata emessa una sentenza di reintegro il datore è obbligato ad eseguirla.
Per quanto invece riguarda spedizioni e notifiche vale il timbro di spedizione anche se poi la comunicazione arriva in ritardo.
Gent.le sig. Vincenzo, il suo quesito meriterebbe una risposta articolata, che cerco qui di sintetizzare: ferma restando la possibilità di reintegra in alcuni casi di licenziamento illegittimo, l'ordine del Giudice potrebbe anche rimanere inattuato se il datore non volesse eseguirlo (per vari motivi). Non vi sono sanzioni alternative che obblighino il datore a reintegrare il proprio dipendente licenziato, nonostante l'ordine giudiziale (ad eccezione, tuttavia, del caso di licenziamento di un lavoratore sindacalista, dove vi sono pesanti sanzioni). I termini per impugnare (in via stragiudiziale) il licenziamento sono di 60 gg dallo stesso: per la tempestività dell'impugnativa si guarda alla data di spedizione (o di notifica) dell'impugnativa al datore, anche se questa dovesse pervenire oltre i termini suddetti. Se non si trova un accordo con l'ex dipendente, quest'ultimo potrebbe poi proseguire nella contestazione del licenziamento in via giudiziale, attivando il processo entro il 180° giorno dall'impugnativa stragiudiziale. Sperando di aver chiarito il suo interrogativo, porgo Cordiali saluti. avv. Maria Rosalia Megna - Palermo