Buon giorno, ho 71 anni e possiedo in comunione di beni con mia moglie una casa. Ho due figli Marco di 44 anni che vive in casa con me e che lavora da più di 20 anni, e Alessandro di 40 anni, sposato con un figlio.
Mio figlio Marco nel momento dell’acquisto della casa, mi ha fatto due assegni bancari tratti dal suo conto corrente e intestati al venditore e che sono stati inseriti nell’atto d’acquisto della casa del notaio.
Adesso non avendo mai reso l’importo di 70 mila euro a mio figlio Marco, vorrei che al momento del mio decesso e alla divisione dei beni (Solo la casa) della quota di mia pertinenza, mio figlio marco abbia i soldi da lui prestatimi.
Inoltre, poiché mio figlio Marco non sposato abita con me, possa rimanere nella mia casa e liquidare il fratello Alessandro per la sua parte di spettanza.
Come posso fare, tenendo conto che mio figlio marco, non ha la possibilità economica di poter comprare la nuda proprietà della casa.
Grazie Raffaele Damiani Palermo
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Buongiorno,
le consiglio di predisporre una carta di riconoscimento di debito nei confronti di suo figlio Marco e poi portare a conoscenza detto riconoscimento di debito all'altro figlio.
Cordialità
avv. Emanuela Costa
Venezia
Buongiorno come ha suggerito un collega potrebbe essere sufficiente prevedere in un testamento che la quota disponibile vada al figlio Marco però bisognerebbe calcolare Se l'importo di questa quota copra effettivamente la somma che il figlio le aveva prestato Altrimenti potrebbe essere sicuramente utile il riconoscimento di debito o eventualmente anche entrambi io le suggerisco di contattare privatamente un legale che valuti attentamente la soluzione migliore facendo due conti
Egregio Sig. Damiani,redige un testamento,spiegando il prestito ricevuto e lasciando la disponibile a Suo figlio Marco.CordialmenteAvv.AlfredoGuarinoNapoli
Egregio Sig. Damiani,
rediga un testamento olografo (scritto, datato e firmato di Suo pugno) che rispetta le Sue volontà, stando unicamente attento a non ledere la legittima del figlio Alessandro.
Cordiali saluti,
Avv. Andrea Simoncelli