Buongiorno vorrei avvalermi della consulenza legale in merito al mio caso. Ho 32 anni sono divorziata con un figlio di 9 anni, 10 a dicembre. I motivi che vorrei primariamente analizzare sono due: 1) Istanza al Tribunale territoriale competente per la revisione dell'assegno di mantenimento del figlio, ciò in virtù delle aumentate esigenze dello stesso; 2) Il padre distrae a sua discrezione somme di denaro dall'assegno di mantenimento mensile del figlio decurtando l'ammontare stabilito dal Giudice nella sentenza di divorzio, asserendo che tali trattenute riguardano spese legate al figlio. In estrema sintesi sono questi i punti principali che vorrei affrontare. Ci sarebbe un terzo punto più articolato sul quale si è già espressa la Corte di Cassazione con sentenza n. 49216 del 26 ottobre 2017, ovvero reato di stalking utilizzando come motivo dei continui attacchi verbali e scritti lo stato di salute del figlio.
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Buona sera Sig.a Anastasia,
premesso che occorre sempre esaminare la situazione concreta e tutta la documentazione, in questa sede di informazione preliminare, lei avrebbe la possibilità di procedere come segue (a condizione che ci siano i presupposti di legge):
a) richiesta al Giudice per la modifica dell'assegno di mantenimento del figlio;
b) azione esecutiva per il recupero delle somme non pagate;
c) azione penale.
In base alla mia esperienza pluriennale nel settore del diritto di famiglia, quando si trova un accordo amichevole per modificare l'assegno, spesso basta procedere con l'azione di alla lettera a) senza la necessità di iniziare anche quelle di cui alle lettere b) ed c).
Resto a sua disposizione.
Cordialmente.
Gentile sig.ra Anastasia,
per valutare la possibilità e opportunità di procedere con un ricorso per modifica delle condizioni del divorzio, con particolare riferimento al contributo al mantenimento in favore di Suo figlio, è necessario approfondire la vicenda (gli anni trascorsi dal divorzio, le esigenze del bambino, gli aspetti economici, etc).
Quanto alle decurtazioni in linea generale si può procedere al recupero del credito. Con riferimento al caso specifico è opportuno approfondire le voci di spese per cui è stata fatta la compensazione, la presenza di giustificativi, etc.
Rimango a disposizione per una consulenza approfondita.
Avv. Raffaella A. R. Bannino
Gentile signora Anastasia,occupandomi di diritto penale da 46 anni e di diritto civile da 36,posso risponderLe su entrambi i temi:1)se vi è stato un significativo mutamento delle esigenze del minore può richiedere un aumento dell'assegno di mantenimento;2)se il padre si arroga il diritto di decurtare l'assegno può agire civilmente per il recupero delle somme spettanti e,se la detrazione è rilevante,può agire anche per la promozione di un processo penale;3)la responsabilità genitoriale implica l'informazione e prendersi cura della salute dei figli ma,se oltre ad una giustificabile ansia,tanto si traduce in una intollerabile vessazione costante del genitore affidatario,si evidenzia una condotta penalmente sanzionabile.Cordialmente avv.Alfredo Guarino Napoli
Gentile Signora Anastasia,
a Sue domende sinteticamente:
1) deposito ricorso ex art 710 c.p.c. se vi sono anche delle modifiche delle condizioni economiche del genitore non collocatario. Necessita leggere la sentenza di divorzio nella parte relativa all'assegno di mantenimento per vostro figlio. E' indispespensabile esaminare il caso specifico per poter fornire una adeguata e soprattutto corretta consulenza;
2) atto di precetto richiedente le somme " decurtate" ;
3) esame della fattispecie per la fondatezza di ricorso ex art 763 bis al fine di ottenere i provvedimenti di cui all'art 342 bis c.c..
Se vorrà avvalersi della mia opera professionale, non esiti a contattarmi.
Cordiali saluti
Le aumentate esigenze del figlio devono in qualche modo esser provate in tribunale ma non credo ci siano problemi. Deve dunque procedere tramite avvocato a richiedere l'aumento, magari tentando prima un accordo a mezzo lettera. Per le somme non versate, è possibile fare due cose: 1) fare il precetto e pignorargli lo stipendio 2) chiedere al giudice che il datore di lavoro le versi direttamente il mantenimento.
A disposizione
Avv. Laura Ferrari
Se le esigenze del figlio sono oggettivamente aumentate può chiedere una revisione dell'assegno di mantenimento (punto 1). Per quanto riguarda invece le donne distrarre dal padre, può procedere direttamente con precetto e pignoramento per recuperare tali somme forzatamente