Buongiorno,
lo scorso mese mi sono dimesso dalla mia azienda (piccola azienda, meno di 20 dipendenti) con regolari dimissioni online, ed ho successivamente iniziato a lavorare presso una nuova azienda.
Oggi mi ha contattato la vecchia azienda e mi ha detto che devo trovare un giorno per andare con loro dall'ispettore del lavoro per firmare a mia tutela un documento e dunque ricevere quello che mi spetta (non ho stipendi arretrati, solo il TFR).
Siccome non ho nessun motivo di prendermi un giorno di permesso dalla mia nuova azienda per firmare all'ispettorato del lavoro un documento, vorrei chiedervi:
1) che senso potrebbe avere tutto ciò? Dicono a mia tutela, ma immagino si tratti di una loro tutela affinché io non possa fargli causa (cosa che peraltro non voglio fare, vorrei soltanto il mio TFR)
2) se mi rifiutassi di firmare e di incontrarli, quali sono i termini legali entro cui devono corrispondermi il TFR?
3) come mi suggerireste di muovermi?
Grazie!
Risposta inviata
A breve convalideremo la tua risposta e la pubblicheremo
C’è stato un errore
Per favore, provaci di nuovo più tardi.
Miglior risposta
Questa risposta è stata utile per 9 persone
Salve Marco,
le informazioni fornite consentono solo di formulare delle ipotesi, in quanto gli scenari possibili alla cessazione del rapporto di lavoro sono molteplici.
Dal 12 marzo 2016, data di entrata in vigore decreto legislativo 14 settembre 2015 n. 151 (decreto attuativo del c.d. “Jobs Act”), le dimissioni e la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro vanno effettuate “esclusivamente con modalità telematiche” sugli appositi moduli resi disponibili dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali attraverso il sito www.lavoro.gov.it (articolo 26, comma 8). Lei riferisce di aver inoltrato le dimissioni online, quindi la procedura seguita dovrebbe essere corretta e ci consente di escludere che l'invito attenga alle dimissioni in senso stretto.
Non essendo più imprescindibile la convalida presso la Direzione Territoriale del Lavoro, in ragione dell'intervento normativo richiamato, è possibile che l'invito rivolto dal suo ex datore di lavoro sia, piuttosto, volto a farla comparire davanti alla DTL per sottoporle un verbale di conciliazione.
La convenienza di una tale sottoscrizione dipende, ovviamente, dal contenuto del verbale: in esso potrebbe esserle richiesta una dilazione sull'importo, come spesso accade nella prassi.
Sarebbe opportuno richiedere delucidazioni ulteriori, ad esempio a quale "documento" si riferisca il datore di lavoro e, nel caso si tratti di un verbale di conciliazione, chiedere che esso Le venga preventivamente trasmesso in copia per un esame dettagliato.
A disposizione,
Salve,
il TFR le spetta di diritto senza bisogno di firmare alcunché con l'azienda.
I tempi previsti per la corresponsione del TFR al lavoratore possono oscillare dai 30 ai 45 giorni a partire dalla fine del rapporto di lavoro.
Rimanendo a disposizione per qualsivoglia necessità, invio cordiali saluti.
avv. Marlisa Blardi
Quello che firma in sede sindacale dopo non è opponibile a meno che non dimostri che è stato ingannato.
Se vuole il suo tfr si rechi in conciliazione e metta nero su bianco cosa deve avere che in un domani potrà servirle per una eventuale causa. Porti con se un avvocato o legga bene quello che andrà a firmare
Ti è stata utile?
Grazie per la tua valutazione!
Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile Marco,
sarebbe opportuno, prima di firmare qualsiasi documento, che Lei se lo facesse anticipare, anche solo via mail, al fine di poterlo visionare o farlo visionare da un legale. Solo a tal punto si potrà fornire una risposta più esaustiva.
I migliori saluti.
Buongiorno,
Se deve percepire solo il Tfr non vi è ragione alcuna per tale incontro. Se desidera procedere per il recupero del suo Tfr, il mio studio legale e' a sua disposizione. Cordiali saluti
Avv Michela parzani
Salve. Anche io non trovo motivo per cui l'ex datore insiste per una transazione/conciliazione innanzi all'ispettorato del lavoro. Non ritengo che ciò possa essere a tutela del lavoratore, visto che - se mai lei accettasse di presentarsi alla convocazione - verrebbe a configurarsi un accordo tra lei e la precedente azienda che sarà inoppugnabile, in quanto concluso in una sede "protetta", terza e imparziale. Attenzione quindi al contenuto di questo ipotetico "accordo" (es. rinunzie a diritti...). Per ottenere il proprio TFR, basta una semplice richiesta scritta, raccomandata r.r.; per cui questa convocazione da parte dell'ex datore è superflua (oltre che strana). Fossi in lei, se proprio decidessi di andare (io non lo consiglio), andrei quanto meno con l'assistenza di un legale di fiducia. Per recuperare il TFR, le consiglio di iniziare subito a pretenderlo, perché è suo diritto: invii una lettera r.r. al suo ex datore, in modo da interrompere anche ogni prescrizione e decadenza.
Resto a disposizione per eventuali chiarimenti.
Cordialmente, avv. Maria Rosalia Megna - Palermo
in effetti non c'è alcun motivo di andare a firmare alcunchè al'Ispettorato del Lavoro se non pretende nulla e ha richiesto il Suo TFR.
Probabilmente vogliono firmare un accordo in sede protetta per essere sicuri che non faccia una vertenza di lavoro.
Mi faccia sapere se ha bisogno.
Cordiali saluti,
Avv. Antonella Lopopolo
(foro di Milano)