Buonasera. Sono un tecnico specializzato nell’ installazione di climatizzatori. La scorsa settimana ho mandato due dipendenti a casa di un cliente per sistemare un climatizzatore. A fine lavori i clienti, dopo la richiesta di 70€ di compenso, hanno chiuso la porta di casa a chiave intimando Ai dipendenti di non pretendere compenso altrimenti non li avrebbero fatti più uscire. Al rifiuto dei miei dipendenti hanno iniziato a picchiarli. Mi hanno avvisato telefonicamente e io in modalità un po’ alterata ho chiamato il cliente dicendogli che per quello che avevano fatto gli “Rompevo il Culo”. Premetto che è stata una telefonata ed ero a 40km di distanza. Ovviamente non l’avrei mai fatto, non sono il tipo, ma nel momento di rabbia mi è uscita questa lieve Minaccia causata dalla situazione. Ora questa persona mi ha querelato per minacce.
Cosa rischio? Mi devo preoccupare? Grazie
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egregio signore,
la fattispecie da Lei riportata non è molto grave ed è commessa solo nel caso in cui
le persone danneggiate riescano a provare tali accuse.
in ogni caso, trattandosi di un reato di minacce, non aggravate ,dovrebbe essere di competenza del Giudice di Pace
e tale fattispecie di reato potrebbe essere ritirata in qualsiasi momento, tramite accordo tra le parti
in causa , dai rispettivi legali di fiducia perchè trattasi di denuncia a querela di parte ove non sussiste la
obbligatorietà di procedere da parte del Giudice competente.
cordialmente
avv Francesco Colantopnio
Egregio sig. Lozito,
se l'offeso possiede la prova di quanto da Lei indicatomi, si configura un reato di minaccia, tuttavia presumibilmente non aggravata, per cui la querela potrebbe essere rimessa in qualsiasi momento. Una condotta ben più grave, però, avrebbero assunto, nella vicenda, i clienti inadempienti che potrebbero rispondere di percosse, se non proprio di lesioni, ai danni dei Suoi dipendenti e forse anche di tentata estorsione nell'avere intimato a loro di non pretendere il compenso spettante, prospettando in caso contrario che sarebbero stati rinchiusi in casa. Tuttavia, mi consenta di osservare che tale condotta, a Lei riferita dai Suoi dipendenti, mi appare un po' inverosimile in relazione alla minaccia che hanno subito, in quanto mi sembra improbabile che si prospetti, a chi pretenda il giusto compenso per il lavoro svolto, di rinchiuderlo nella propria casa, senza farlo più uscire, dal momento che sarebbe molto più verosimile che avessero intimato di uscire immediatamente dalla casa.