Riconoscimento paternità
Salve, mi sono rivolta ad avvocatessa a novembre 2017 per riconoscimento paternità tardivo, (ho quasi 40 anni)le ho dato subito un acconto di €250, mi ha detto che gli avrebbe mandato subito la lettera, mi chiama dopo pochi giorni, dicendomi che ha scoperto che a precedenti penali,e altra 2 informazioni che già sapevo, vuole altri €400, per indagare meglio dice...gli porto i soldi i primi di dicembre, mi saluta dicendomi che tenterà di mandargli la lettera prima di natale, aggiunge che i tempi saranno un po' lunghi dato che io abito a Genova, mentre mio padre in Sicilia, e che lei e in debito con me perché gli ho dato €50 in più, precisa di non chiamarla e aspettare che lo faccia lei. Passano 2 mesi lei non mi contatta e lo faccio io, mi risponde un po seccata, dice le stesse cose di novembre e che la lettera non vuole più mandarla. Mi ripete di non contattarla che lo farà lei, passano altri 2 mesi, stufa la chiamo è le dico di mandare questa lettera, mi dice di sì, ma di andare nel suo studio, mi reco la settimana scorsa, appena entro si mette a parlare a ruota libera quasi gridando, per 40 minuti non lasciandomi quasi il tempo di controbattere, a avuto il coraggio di dirmi dopo che era lei a non volere che la contattassi in nessun modo, che s'è fossi andata da lei a portarle €250 al mese ora saremmo a buon punto, in sintesi vuole altri €1000 per continuare, i €650 che gli ho dato dice che li ha spesi, non fa le fatture non mi ha dato nessuna ricevuta dei soldi che gli ho dato; la lettera non vuole mandarla, perché secondo lei è meglio che mio padre non sappia niente.