Riparazione di struttura condominiale abusiva
Sotto un palazzo fondato su pilastri-palafitte in cemento armato a mezza costa sul fianco di una collina in città, vengono eseguiti – un decennio dopo la costruzione – lavori di rettifica del pendio per realizzare ex novo un piano-terra da adibire ad uso servizi. Per formare il pavimento del nuovo piano viene fatta una gettata di cemento in modo artigianale, senza progetto, dagli stessi condomini, che evidentemente sono del mestiere. Vengono ricavate delle cantine che restano di proprietà della maggioranza dei condomini, mentre la minoranza ne ha solo l’uso. Dopo vent’anni i condomini minoritari usucapiscono le rispettive cantine. Cambiano le proprietà e dopo altri due decenni un nuovo condòmino scopre una crepa nel muro della propria cantina, da cui deduce un cedimento del pavimento e pretende il rifacimento di tutto il piano cantine a spese del Condominio.
Ora, se il piano cantine è stato realizzato abusivamente, e comunque il suo pavimento non è mai stato posto fra le parti comuni, mi immagino che non possa neanche esserne richiesta la bonifica a spese del Condominio. Per impedire che il Condominio debba provvedere al ripristino-rifacimento del pavimento dello scantinato, è necessario denunciare il pregresso abuso edilizio?