Risarcimento danni Comune

Inviata da Ranny. 4 mag 2021 Responsabilità civile

Buongiorno, chiedo un consiglio, in merito a questa situazione.
Nel mese di luglio di due estati fa, mia mamma (75 anni) si reca in vacanza nel piccolo paese natio dell'entroterra lucano come ogni estate da 40 anni.
Fuori dalla casa, lato sinistro c'è un gabbiotto scoperto dove vengono riposte scope e altre cose.
Lato strada (preciso che la strada non è privata, ma è pubblica) appoggiato lateralmente al gabbiotto (da terzi) c'era un copritombino di ghisa (peso circa 40 kg).
Mia madre per dare una pulita alla casa, apre il gancio del gabbiotto e il copritombino, appoggiato a uno dei lati (non quello dove c'è la serratura, ma l'altro lato), cade, sul piede sinistro di mia madre.
La caduta equivale praticamente a un'esplosione, "sbriciolando" letteralmente due falangi.
Il risultato è questo: 15 giorni di ospedale, dove non ha potuto operarsi, nè essere ingessata, perchè il copritombino essendo anche arruginito, le aveva provocato una brutta ferita, che per rimarginarsi, è stato necessario medicare tutti i giorni per due mesi.
In ospedale hanno dovuto somministrarle d'urgenza l'antitetanica. Il piede ha rischiato di andare in necrosi.
Come dicevo, non hanno potuto ingessarla, ma le hanno messo una sorta di tutore.
Tornata a casa "dopo le vacanze" ha dovuto continuare a fare le medicazioni, avendo la guarigione clinica a giugno 2020.
Attualmente cammina, anche se non benissimo, e le fa abbastanza male, soprattutto la sera.
Noi non abitiamo lì come dicevo, ma i residenti ci hanno detto che il copritombino era appoggiato al muro da mesi. Era stata organizzata una manifestazione in "costume tipico locale" fatta a pasqua, ed era stato utilizzato il copritombino per appoggiare una pentola e accendere il fuoco.
Non ci sono testimoni della caduta del copritombino.
Le persone che hanno soccorso mia madre sono il sindaco e sua moglie, che abitano al fondo della stradina, e sentendo il rumore della caduta del copritombino sono accorsi. Dopo aver chiamato la guardia medica del paese, che però non hanno fatto nulla data la gravità, è stata accompagnata da un ragazzo chiamato dal sindaco all'ospedale più vicino (45 minuti di macchina).
Abbiamo provato, dopo aver contattato il sindaco telefonicamente, tramite un legale a inviare una richiesta di risarcimento danni al Comune. Il sindaco inizialmente sembrava voler arrivare a una soluzione conciliativa, chiedendo di ricevere la richiesta di risarcimento, ma ricevuta la pec ha comunicato dopo molto tempo, di non voler spendere "neanche un euro".
La richiesta economica era stata fatta sulla base della perizia medico-legale di un professionista di Torino.
Ma non c'è stato neppure un confronto e neanche una controproposta.. nulla.
Volevo chiedere se a vostro parere, ci sono possibilità di vincere un'eventuale causa citando in giudizio il Comune o se possa essere una battaglia persa, e quindi oltre a tutto il danno e la sofferenza patita, anche l'onere delle spese.
Tutto quello che abbiamo sono:
- le testimonianze di tre persone del fatto che il copritombino fosse lì da molto tempo (di cui una non abita lì, ma l'aveva visto un mese prima);
- la cartella clinica dell'ospedale.
- appena mia madre è stata portata in ospedale, il copritombino è stato rimosso, per nasconderlo (un testimone aveva trovato il posto ove era stato buttato e l'ha fotografato)
Non nascondo anche il fatto che trattandosi di un comune piccolo, le persone seppure consapevoli e a conoscenza del fatto che il copritombino fosse lì da tanto tempo, hanno timore a mettere i loro nomi e a fare da testimoni andando contro il sindaco.
La richiesta di risarcimento si fonda sul fatto che il Comune avrebbe dovuto rimuovere il copritombino e non lasciarlo lì, in quanto oggettivamente pericoloso. In più l'abbandono non è stato improvviso, ma era lì da mesi.
A posteriori è facile pensare che la situazione fosse di pericolo e magari superabile con l'ordinaria diligenza.
Ma è pur vero che mia madre aveva passato le ultime 12 ore di viaggio in pulman (di notte), non si aspettava di trovarsi nulla davanti a casa e non ha capito cosa fosse essendo messo "di taglio", appoggiato al muro. In più essendo primo pomeriggio, aveva anche il sole "contro".
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Buona sera! Nella sua esposizione dei fatti si intravedono anche profili di responsabilità penale. In sede civile, invece, proverei nei suoi panni ad agire nonostante il riferimento che lei ha fatto alla situazione di pericolo superabile con l'ordinaria diligenza, poiché, in un eventuale atto di citazione sarebbe possibile chiedere, in via subordinata, qualora il giudice non voglia dichiarare la totale responsabilità dell'ente, il concorso del creditore ai sensi dell'articolo 1227 del codice civile.
Ad ogni modo sono a disposizione per approfondimenti.
Può contattarmi se vuole!
Cordiali saluti
Avv Caterina Graziano

Avvocato Caterina Graziano Avvocato a Teggiano

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Da quello che espone direi che il comune è responsabile, quindi, previo esame della documentazione, è possibile introdurre una causa, prima preceduta da una richiesta di conciliazione che si chiama negoziazione assistita. Occorre avere anche una perizia di un medico legale che, visionata tutta la documentazione medica e le spese, indichi il danno biologico subito da sua madre, e da lì sulla base di alcune tabelle è possibile quantificare il danno.
Resto a disposizione se intende approfondire come procedere anche tramite contatto e appuntamento a mezzo computer se non vive in zona.
Avv. Laura Ferrari

Studio Legale Avv. Laura Ferrari Avvocato a Novara

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Buon pomeriggio,
le responsabilità del comune sono evidenti dal suo racconto , ma per ottenere il risarcimento dovrebbe provarle in giudizio con testimoni e perizie . Se ha subito un danno è giusto far valere il proprio diritto, ma la certezza di vittoria ritengo non gliela possa garantire nessun collega in quanto un giudizio nasconde sempre insidie.
Per ulteriori chiarimenti non esiti a contattarmi

Studio Legale B. D. Longo Avvocato a Reggio Calabria

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