Buongiorno,
la mia compagna è stata per 17 anni segretaria presso uno studio legale, poi ha avuto una crisi depressiva si è licenziata.
L' ex datore di lavoro (avvocato) a distanza di 8 mesi non le ha ancora versato il TFR ed ha mandato diverse lettere in cui dice di aver avuto dei danni dal comportamento negligente della mia compagna in una causa passata e vuole trattenere un risarcimento dal TFR (somma mai quantificate).
Noi ci siamo rivolti alla CGIL che ha più volte sollecitato il versamento del TFR ma l'ex datore di lavoro vuole prima incontrarsi privatamente con la mia ex compagna per stipulare un accordo (cosa che non abbiamo accettato).
Se al prossimo sollecito non vi sarà risposta procederemo per vie legali; ora la mia domanda è:
- Può uno avvocato chiedere un risarcimento alla segretaria se questa è effettivamente stata negligente? (non esiste l'assicurazione obbligatoria che copre questi danni?)
Grazie,
Buongiorno
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Carissimo,
La questione del Tfr è molto semplice. Se la sua donna è convinta di licenziarsi dovrebbe farlo con immediatezza per ricevere il soldo entro 60 giorni dalla comunicazione del licenziamento. Per quanto riguarda gli addebiti che voi paventate, essi vanno sempre contestati con possibile immediatezza al lavoratore interessato, affinché possa difendersi ricordando la fattispecie. Qualche dubbio mi permane nel sapere se il tfr spetta o meno a chi si licenzia invece che essere licenziato...
Gentile sig Roberto,
in base a quanto da lei riportato esisterebbero gli estremi per poter
procedere giudizialmente per il giusto recupero del TFR maturato .
se vuole contatti pure il mio studio e approfondiremo la trattazione della
fattispecie proposta.
cordialmente
avv Francesco Colantonio
Gent.mo sig. Roberto,
è doveroso precisarle che sarebbe necessario conoscere in modo più approfondito la sua questione prima di darle una risposta.
In linea generale le posso dire che se il datore di lavoro ha da fare delle contestazioni queste devono essere tempestive, cosa che nel suo caso non mi sembra essersi verificata.
Ad ogni modo il datore di lavoro deve corrispondere il tfr, che potete chiedere anche attraverso una ingiunzione di pagamento.
Per quanto riguarda l'aspetto assicurativo, le polizze degli Avvocati coprono anche le colpe dei collaboratori, compresa la segretaria, ma questo non pregiudica la possibilità di contestare agli stessi delle responsabilità.
Le consiglio di affidarsi ad un Avvocato.
Rimango a sua disposizione in privato se volesse approfondire la questione.
Cordiali saluti
Buongiorno. Senza alcun dubbio -almeno dal mio punto di vista- è intanto indispensabile che Sua moglie proceda per ottenere le proprie competenze (CERTE, LIQUIDE, ESIGIBILI).... D'altra parte, il datore di lavoro della medesima, non detiene certamente un credito caratterizzato dalle citate caratteristiche, dovrebbe invece (eventualmente) instaurare un giudizio per accertamento e si dovrebbe essere verificato (quindi l'avvocato in questione dovrebbe averne le PROVE) un vero e proprio danno quantificabile (o come danno emergente o come lucro cessante): non liquiderei necessariamente come un "pretesto" a fini compensativi la richiesta del datore, ma terrei ben distinte le due questioni. In caso di dubbi o richiesta di chiarimenti... sapete come fare! Grazie. Felice giorno. Avv. Giorgia Miriello
Buongiorno,
per prima cosa premetto che l'avvocato deve sempre sempre essere assicurato e l'assicurazione copre anche eventuali errori dei collaboratori o dipendenti. A seguito di una richiesta di risarcimento da parte di un cliente, l'avvocato deve denunciare il fatto all'assicurazione. Questa poi dovrebbe essere tenuta al risarcimento, se il fatto rientra tra le casistiche assicurate. Se l'assicurazione ha coperto il risarcimento danni, l'avvocato non può rivalersi a sua volta sul proprio collaboratore che ha causato il danno. Al massimo è l'assicurazione che, in caso di dolo (ossia volontà di causare un danno) del dipendente, può rivalersi sullo stesso.
Anche ponendo che il risarcimento chiesto all'avvocato non sia stato coperto dall'assicurazione, l'avvocato in questione, prima di rivalersi sul proprio dipendente dovrebbe:
- dimostrare il danno subito;
- dimostrare che il danno sia stato causato dal comportamento del dipendente.
In ogni caso, l'avvocato non potrà mai trattenere il TFR a titolo di risarcimento per un danno subito (e non provato). Deve versare il TFR e poi in un secondo momento, se sarà il caso potrà richiedere un eventuale risarcimento.
In ogni caso, per fornirle un parere complete avrei bisogno di esaminare tutti i dettagli e la documentazione del caso.
Gentile Roberto, servirebbero certamente maggiori informazioni sulla richiesta danni. Occorrerebbe capire il merito di questa negligenza e approfondire bene se il danno patito dal datore sia effettivamente riconducibile alla presunta negligenza. Occorrerebbe anche capire in cosa sarebbe consistito il presunto danno. In ogni caso non mi pare per niente serio da parte di un avvocato trattenere il TFR (interamente peraltro) a fronte di un presunto danno che va dimostrato nella sua interezza. Ritengo si possa valutare anche un esposto all'ordine per questa condotta. Se ritiene mi può contattare tramite il portale per maggiori approfondimenti.
I migliori saluti.
Avv. Raffaele Merangolo
Egregio sig.Roberto,l'eventuale assicurazione ,se sussistente,vale per i danni procurati a terzi,nei limiti dei massimali,e non per i danni subiti dall'avvocato,tra cui quelli dell' immagine professionale dello studio.Pero' vi è da osservare che nel caso di specie vi è un credito certo,il TFR,ed un credito potenziale ed incerto,donde non può parlarsi di diritto alla compensazione ma eventualmente di opportunità di un accordo transattivo:non escluderei a priori tale possibilità,se vi sono idonee ragioni.,accettando l'incontro ma con l'ausilio e il consiglio di un avvocato.Cordialmente avv.Alfredo Guarino Napoli
Gentile Signor Roberto,
si adduce un danno da comportamento negligente, ma questo danno ( coperto da assicurazione del professionista) o meglio il "comportamento negligente" è mai stato sanzionato ? E' poi necessario comprendere ciò che viene definita causa passata. Ad ogni modo per poter fornire un parere è necessario avere chiari tutti gli elementi prima di procedere per l'emissione di decreto di ingiunzione successivamente a dar corso alle prescrizioni deontologiche che i Colleghi devono rispettare tra di loro.
Cordialmente
Buongiorno
il datore di lavoro per poter "trattenere" qualunque somma al proprio dipendente o ex dipendente deve necessariamente far accertare dal Tribunale la sussistenza del danno subito.
Invece il diritto a percepire il TFR è insito nel contratto lavorativo e deve essere pagato.
Quindi il mio consiglio è si rivolga ad un legale al fine di depositare in tempi brevi ricorso per decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo a carico del datore di lavoro.
Cordiali saluti
Avv. Marilena Desca
Egr. Sig. Roberto,
se un datore di lavoro ha delle contestazioni da fare nei confronti della lavoratrice devono essere tempestive ed in relazione alle predette deve essere sempre tempestivamente valutata l'erogazione di una sanzione disciplinare. Lo stesso vale per le richieste risarcitorie.
Bisogna valutare le caratteristiche del Vs. caso concreto.
Il trattamento di fine rapporto deve essere comunque erogato entro tempi molto più brevi di quelli da Lei indicati.
Se vuole inviarmi più dettagli, può reperire i miei riferimenti digitando il mio nominativo su google e visitando il mio sito internet.
Allo stato attuale, consiglio di non sottoscrivere nulla prima di esserVi affidati ad un professionista che Vi possa tutelare al meglio.
La saluto cordialmente.
Avv. Stefania Panzitta, Vanzago (MI)