Buongiorno,
due anni fa ho querelato/denunciato Tizio per diffamazione a mezzo stampa, ingiuria e minaccia ma la querela purtroppo è stata archiviata perché sono trascorsi i 6 mesi necessari per identificare l'intestatario dell'utenza telefonica e quindi dell'IP da cui sarebbero partiti i messaggi.
(Ritardo causato dall'enorme mole di lavoro della Postale, non di certo per colpa mia, ho presentato querela 2 giorni dopo l'accaduto.)
Ora, avendo comunque numerosi testimoni, prove, sms, registrazioni etc. in cui si può risalire senza dubbio a questo Tizio, posso tentare una causa civile?
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Egregio Signor Massimo, buonasera.
L'archiviazione della denuncia querela sporta nei confronti del responsabile non inficia in alcun modo l'esperibilità dell'azione civile finalizzata ad ottenere il risarcimento del danno.
Infatti, i presupposti della responsabilità penale e quelli della responsabilità civile sono molto differenti e riguardano aspetti estranei all'una o all'altra materia.
Detto ciò, se è ora è in possesso della documentazione che dimostra la condotta pregiudizievole e, soprattutto, identifica la persona del responsabile, Le consiglio di rivolgersi ad un Collega insieme al quale esaminare in maniera approfondita la questione.
Tenga presente anche il termine di prescrizione dell'azione civile, che tendenzialmente dovrebbe essere di 5 anni dal fatto.
Nella speranza d'aver risposto in maniera chiara ed esaustiva al quesito posto, resto a disposizione per eventuali ulteriori chiarimenti.
Con i più cordiali saluti.
Avv. Simone Rinaldini
Certamente, può introitare una causa per chiedere il risarcimento danni da fatto illecito. Deve rivolgersi ad un avvocato che redigerà un atto di citazione con la descrizione dei fatti e le richieste risarcitorie. A seconda del quantum di risarcimento danni richiesto la causa dovrà essere preceduta dall'attivazione della negoziazione assistita che è una lettera "preliminare" con la quale si esperisce un tentativo di accordo con la controparte al fine di risolvere stragiudizialmente la controversia.
Buongiorno Signor Massimo.
Può procedere con una causa civile, indipendentemente dall'archiviazione della denuncia querela, e chiedere così il risarcimento del danno, producendo tutta la documentazione e chiedendo l'escussione dei testimoni.
Previamente deve, però, esperire il tentativo obbligatorio di mediazione (obbligatorio per le richieste di risarcimento di danno derivante da diffamazione a mezzo stampa o con altro mezzo di pubblicità) e solo successivamente, in caso di mancato raggiungimento di un accordo, potrà procedere giudizialmente.
Resto a disposizione per ogni ulteriori necessità e/o chiarimenti ed invio distinti saluti.
Avv. Stab. (Abogado) Rossana Delbarba
Egr. Massimo
raccolga tutto il materiale che ha e risponda alle seguenti domande:
1) che rapporto avevo con Tizio?
2) quale è stato l'evento dannoso?
3) quale danno ho ricevuto?
4) come posso provare che l'evento e danno sono connessi?
5) come posso quantificare e provare in giudizio il danno?
Se ha tutte le risposte può senz'altro intentare un giudizio civile
Certo, Lei può iniziare una causa civile per ottenere il risarcimento del danno ma va detto che tra processo civile e processo penale vi sono importanti differenze quanto a disciplina della prova: in linea teorica, potrebbe essere più agevole provare il fatto in sede penale di quanto non lo sia in sede civile. In presenza di altre fonti di prova, di cui forse non era informato il pubblico ministero, sarebbe stato opportuno opporsi alla richiesta di archiviazione. Tuttavia ci potrebbe essere ancora rimedio: infatti il decreto di archiviazione non chiude definitivamente il procedimento penale ed è possibile, in presenza di nuove prove, chiedere riapertura delle indagini.
Cordialmente
Avv. Carlo Bandiera
Buongiorno Massimo, in caso di ulteriori elementi di prova e di nuovi fatti diversi e successivi a quelli già denunciati è possibile anche tentare di instaurare un nuovo procedimento penale formulando una nuova querela e poi richiedere il risarcimento dei danni in sede penale. Così facendo (auspicando questa volta nel corretto svolgimento delle indagini) non sarebbe vincolato ai più stringenti limiti della prova nel procedimento civile.
Cordialmente.
Avv. Enrico Belletti - Padova -