Gentilissimi Avvocati.
Vorrei conoscere il vostro parere riguardo alla situazione di mia madre. Nel gennaio 2012 viene ricoverata d’urgenza in terapia intensiva cardiologica (è tuttora sotto Coumadin) e poi spostata di reparto per contemporaneo ictus. Le viene diagnosticato anche un inizio di Alzheimer e insomma dopo due mesi di ricovero ne esce completamente diversa. Non più in grado di stare sola, di provvedere a se stessa, ecc. Facciamo domanda di invalidità e dopo alcuni mesi ci presentiamo alla visita e dopo altri mesi ci arriva il responso: invalida all’80% (più o meno) e niente accompagnamento. L’anno dopo cade e si rompe il femore, viene operata. Nel frattempo ll’Alzheimer avanza e torna a casa non più in grado di camminare. Vengono fatte delle visite e in pratica ci dicono che non sarà possibile che riprenda a camminare. Facciamo domanda di aggravamento. Ci chiamano per la visita: responso invalida al 100% ma niente accompagnamento. Facciamo ricorso. Nell’ottobre 2014 viene chiamata a visita dal medico del tribunale (cioè la visita conclusiva). Bene: ora siamo al 26 gennaio 2016 e ancora non abbiamo avuto una risposta. Il patronato con il loro avvocato, che hanno seguito la causa, ci hanno detto che questo perito ha tempi lunghi e che ancora non ha depositato la perizia. Mia madre ovviamente non è migliorata. Vive a letto e ha bisogno di assistenza continua. La mia domanda è questa: possiamo fare qualcosa nei confronti di questo dottore perito che dopo 15 mesi non ha ancora fatto niente? Ci sono dei termini di legge entro i quali il perito è obbligato a presentare l’esito della perizia? Grazie. Antonella G.
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Buongiorno Signora Antonella.
Solitamente il Giudice nomina il c.t.u., formula il quesito e concede un termine al c.t.u. per inviare la bozza di perizia alle parti o ai propri consulenti (se nominati), un ulteriore termine ai consulenti di parte per formulare eventuali osservazioni ed un termine finale al c.t.u. per depositare la propria relazione conclusiva.
In considerazione della complessità del quesito e/o delle incombenze da esperire, il c.t.u. può, però, non riuscire a consegnare la relazione nei termini stabiliti dal Giudice e, quindi, ha facoltà di chiedere un ulteriore termine per il deposito della relazione peritale.
In caso di più richieste di questo tipo, l'Avvocato di Sua fiducia potrebbe valutare l'opportunità, ove ne sussistano i presupposti, di chiedere la sostituzione del c.t.u.
Distinti saluti.
Avv. Stab. (Abogado) Rossana Delbarba
Gentile Signora Antonella,
il Giudice contestualmente alla nomina del consulente fissa un termine entro il quale quest'ultimo deve inviare bozza della relazione alle parti costituite, concedendo termine per eventuali osservazioni, repliche e il deposito della consulenza.
Il ritardo da Lei descritto è anomalo, Le consiglio di verificare tramite il proprio legale l'eventuale presenza di istanza di proroga e di contattare il consulente per
appurare i motivi di tale ritardo.
Cordiali saluti
Avv. Enrico Lo Presti
potrebbe chiedere all'Avvocato del Patronato di fare un'istanza al Giudice per chiedere che il perito acceleri il deposito della perizia vista la situazione.
Resto a disposizione,
cordiali saluti,
Antonella Lopopolo
Il perito deve depositare tutto nel termine assegnatogli dal giudice, verificatelo, diversamente provate tramite il vostro legale a sollecitarlo ovvero personalmente chiedete di accedere al fascicolo del tribunale per capire cosa è successo
Resto a disposizione
Gentile Antonella
le tempistiche per l'accompagnamento dovrebbero essere molto più rapide. Io le consiglio di andare in tribunale e verificare personalmente il fascicolo eventualmente accompagnato dal suo avvocato. Successivamente depositare un istanza al magistrato affinché provveda a definire il giudizio convocando il ctu