Buongiorno, vi presento il mio problema.
Ho ordinato una cucina presso un rivenditore di un noto brand italiano. Ai fini dell’invio ufficiale dell’ordine era previsto un acconto del 30% sul totale (regolarmente effettuato in data 30/04/2024). Premessa: la cucina era per un appartamento in costruzione, con data di rogito da stabilire ma comunque verso metà Ottobre 2024; al momento dell’ordine ci era stato detto in modo chiaro che i tempi di consegna erano di 60/90 gg lavorativi (come espresso anche nel contratto) altrimenti seguiva il pagamento di 10,00€ al giorno per il mantenimento della cucina nei loro magazzino fino alla consegna. Alla luce di questo abbiamo chiesto la partenza dell’ordine posticipata, che è ufficialmente partito il 4/06/2024, in modo da avere la cucina nel mese di Ottobre.
Arriviamo ai primi di Ottobre e non riceviamo alcuna chiamata per un eventuale consegna, al che contatto la logistica del rivenditore facendo presente che i 90gg lavorativi dall’invio dell’ordine erano trascorsi e che non si era fatta vivo nessuno, mi rispondono che il brand non gli ha ancora comunicato una data di consegna e che hanno problemi di approvvigionamento di materie prime.
Sul contratto è presente un punto in cui ce scritto che loro non rispondono del ritardo per la consegna qualora questo sia dovuto a cause di forza maggiore, caso fortuito ovvero ad eventi al di fuori del suo prevedibile controllo ad es. impedimenti nell’approvvigionamento delle materie prime.
Io ora mi ritrovo ad una settimana dal rogito, iniziare a pagare il mutuo per una casa dove non posso andare a vivere in quanto senza cucina, senza una data di consegna perché loro non sanno darci una data! Cosa devo fare? Si può recedere dal contratto? D’altra parte, ordinare un’altra cucina da un’altra parte significherebbe comunque aspettare altri 3 mesi!
Attendo un vostro gentile riscontro
Grazie
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Buongiorno, si può senz'altro discutere se il problema di rifornimento sia causato da forza maggiore o semplice negligenza dell'azienda...come minimo potrebbe valere la pena mettere in mora l'azienda intimandole formalmente un pronto adempimento e successivamente cercare di ottenere un risarcimento per il ritardo (specie se può dimostrare un danno, ad esempio il pagamento di un affitto) in via transattiva.
Se il ritardo si rivela ingiustificato, poiché non riescono a dimostrare la causa di forza maggiore, oppure si protrae a tempo indeterminato, potrà senz'altro risolvere il contratto per inadempimento.
Cordiali saluti
Buongiorno,
come da Lei riportato, il contratto prevede una clausola che esclude la responsabilità del rivenditore in caso di ritardi dovuti a cause di forza maggiore, inclusi problemi di approvvigionamento delle materie prime. Tuttavia, sarà necessario verificare se il ritardo attuale possa effettivamente qualificarsi come "forza maggiore" o se, al contrario, risulti sproporzionato e non giustificato. In quest'ultimo caso, il rivenditore potrebbe comunque essere ritenuto responsabile del mancato adempimento.
Lei, inoltre, ha rispettato le condizioni contrattuali, posticipando l'ordine al 4 giugno 2024, e i 90 giorni lavorativi per la consegna sono ormai trascorsi. Di conseguenza, potrebbe legittimamente richiedere l’applicazione della penale prevista per il mantenimento della cucina nei magazzini, pari a 10 euro al giorno, come indicato nel contratto, finché non sarà concordata una data definitiva per la consegna.
Qualora il ritardo continui senza che venga fornita una data certa, si potrebbe configurare un inadempimento contrattuale, che Le permetterebbe di esercitare il diritto di recesso. Tuttavia, come da Lei giustamente osservato, il recesso comporterebbe ulteriori tempi di attesa per l’acquisto di una nuova cucina, tenendo conto dei tempi di produzione e consegna presso un altro fornitore. Pertanto, sarà importante valutare attentamente se tale opzione sia effettivamente la più conveniente o se sia preferibile sollecitare una rapida consegna del bene già ordinato.
Alla luce di ciò, pertanto, le suggerisco di inviare una formale diffida al rivenditore, fissando un termine preciso (ad esempio, 7 giorni) per ottenere la consegna della cucina, o in alternativa, per applicare la penale giornaliera come previsto nel contratto. Qualora entro tale termine non Le venga comunicata una data certa, potremo valutare il recesso e/o la richiesta di risarcimento dei danni derivanti dal ritardo, considerando che Lei ha già versato un acconto e si trova nell'impossibilità di utilizzare l'immobile, per il quale è iniziato il pagamento del mutuo.
Restando a disposizione, molto cordialmente La saluto.
Avv. Fabio Casaburo