Tempo fa ho venduto un terreno agricolo a mia cugina. Prima di fare l'atto dal notaio un compratore mi ha dato un assegno di 250 euro che io non ho mai incassato, avendo poi deciso di cederlo a mia cugina. Ora, a distanza di un anno, si è fatto vivo chiedendo il doppio della caparra cioè 500 per aver mancato la parola data. Non esiste nessun contratto preliminare. Se mi fa causa io vinco?
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Ella non ha alcun obbligo di restituzione, tanto più che non ha mai incassato l'assegno.
Con i migliori saluti
Avv. Alessandro Caretta
Il contratto preliminare o definitivo che sia ha bisogno della forma scritta a pena di nullità. Quindi, non vi è alcun obbligo a vendere e di caparra non si può discorrere, tra l'altro data con assegno bancario non incassato (che va semplicemente restituito). Non ravviso alcuna problematica. Quindi, stia più che tranquillo. Saluti
Avv. Ciro Pacilio
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In mancanza di contratto non si applica la penale della caparra, pertanto l'unico suo errore è stato quello di non restituire l'assegno, che le consiglio di fare ora.
Deve restituire l'assegno - anche si tratta solo di una formalità visto che non l'ha incassato.
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Se non l'ha mai incassato è a posto, può esser qualificato in conto prezzo, da rendere, ma nn lo ha mai incassato per cui nn vedo problemi.
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In assenza di contratto si applicano le regole del codice civile.
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Non deve restituire nulla al signore poiché non avete concluso alcun contratto che obbligasse Lei alla vendita in favore di quel signore. A disposizione, invio cordiali saluti. Avv. Riccardo Galli