Inviata da Maria Costanza. 28 mar 2017
Separazione
Sono in causa di separazione giudiziale senza figli.
Ho lasciato il lavoro a tempo indeterminato 2 anni fa per seguire mio marito che lavorava all estero. Dopo qualche mese ho scoperto che lui mi tradiva e sono quindi tornata in Italia senza lavoro ed in casa di mio marito. Per ora lui non si esprime. Abbiamo la convocazione dal giudice a luglio. Il mio legale mi ha consigliato di andare via di casa per portare mio marito a darmi un mantenimento che fino ad ora non mi ha mai dato, ma io non sono convinta.. non avendo lavoro la casa è l unica arma che ho contro di lui..
Spero abbiate buoni consigli da darmi
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Gentile Maria Costanza,
il Suo caso specifico, ossia matrimonio che non ha prodotto figli e con casa coniugale di proprietà esclusiva di uno dei coniugi, porterà alla conseguenza che dopo la separazione Lei (coniuge non proprietario) sarà tenuta ad allontanarsi dall’abitazione anche nel caso in cui abbia ottenuto la dichiarazione di “addebito” a carico dell’altro (ossia se il giudice abbia ritenuto che il fallimento del matrimonio sia attribuibile al proprietario dell’immobile, come nel caso di comportamento fedifrago da parte di quest’ultimo).
Infatti, secondo la giurisprudenza maggioritaria, in assenza di figli la casa familiare di proprietà di uno solo dei coniugi, che ha ricevuto l’addebito per qualsiasi ragione (come, per esempio, l’infedeltà), va assegnata a quest’ultimo anche se l’altro è quello economicamente più debole.
Lei, pertanto, anche se ha subìto un tradimento, da cui sia derivato l’addebito della separazione a carico dell’ex, non potrà servirsi di tale motivazione per chiedere l’assegnazione della casa familiare se dal matrimonio non sono nati figli.
Infatti, il Giudice nella separazione non può assegnare la casa familiare per riequilibrare la situazione patrimoniale delle parti, neppure se l’assegnazione viene chiesta dal coniuge più debole come forma di contributo al proprio mantenimento.
Se è pur vero che Lei, per ora, non ha spese perchè continua a risiedere nella casa di proprietà di Suo marito, tuttavia l'epilogo della separazione sarà ciò che il Suo avvocato ha inteso anticipare.
I migliori saluti.
Studio Legale Giaccardi-Laurino
Buongiorno,
La ringrazio. Io non lascerei la casa per nessuna ragione. Fino all'udienza non mi preoccuperei di trovare un lavoro, al fine di puntare ad avere un mantenimento, però non conti su quello per vivere a meno che Suo marito guadagni davvero tanto. La giurisprudenza oggi tende a non riconoscere al coniuge mantenimento perchè è volta a sollecitare l'autosoccorso, ovvero si dovrebbe andare verso una società di autonome indipendenze. Perciò dopo l'udienza, anche se il marito dovesse darle un minimo contributo, faccia di tutto per diventare autonoma. Ferma in ogni caso l'assegnazione della casa familiare finchè lei non si potrà permettere un'alternativa, anche perchè se suo marito lavora all'estero non ha diritto di mantenerla vuota. Se lo ritiene mi contatti privatamente Avv. Giulia Gasparini Carpi (MO)
per darLe un consiglio idoneo dovrei conoscere se l'appartamento in cui vivete è condotto in locazione oppure è di proprietà di Suo marito e inoltre dovrei conoscere quali sono i redditi di Suo marito.
In situazioni analoghe alla Sua, se è possibile, la migliore soluzione è ricevere una somma di rilevante importo che valga ad estinguere ogni ulteriore mantenimento.
Buongiorno,
Sinceramente la strategia adottata dal collega di lasciare la casa coniugale non la condivido. Concordo con la collega che le ha scritto di cambiare avvocato anche perché se lei non si fida del suo avvocato a mio avviso manca il presupposto indispensabile per il conferimento del mandato. Mi occupo di separazioni e divorzi pertanto qualora volesse contattarmi sono a completa disposizione. Cordiali saluti
Avv Michela parzani
Buongiorno signora
Mi scusi ma se non la convince il legale che ha cambi altrimenti visto credo che lo paga il collega esprima a lui tutti i suoi dubbi.Io credo che non debba lasciare la casa.Resto a sua disposizione per ogni chiarimento Avv.Giovanna Oriani