Buonasera mi chiamo Fabio ho 57 anni.
Mi sto separando dopo circa 30 di matrimonio siamo n comunione dei beni abbiamo due figlio ormai grandi e indipendenti che vivevo attualmente all'estero. Purtroppo non è una separazione serena e sopratutto civile.
Abbiamo un immobile al 50% che risulta difficile nel vendere visto il periodo, visto che non ho nessuna intenzione di svendere visto i sacrifici che ho fatto e che sto facendo..
Viviamo nel regime di "separati in casa" in tutto . Arrivo al punto.
Il mio lavoro non mi permette di sopperire a tutte le spese comuni, guadagno circa 700 € al mese per 9 mesi lavorando nel comparto scolastico. Poi con l'emergenza covid mi hanno messo in cassa integrazione percependo ad ora 450 € da luglio avrò busta paga zero..
La signora lavora come dipendente statale presso la corte dei conti e il suo stipendio e di circa 1800 € finora percepito regolarmente.
Come mi devo comportare ? Da un mese pago solo il mutuo la mia metà e di 260€ dovrei vivere con meno di 200€ al mese? Circa sei 6€ al giorno?
Abbiamo un avvocato che è più un amica ,non vorrei che fosse coinvolta troppo emotivamente al di la' del sue competenze.
Al momento tramite un email non è più tale almeno per me.
Visto la difficoltà economica ,il lavoro non si trova anche per la mia età ho difficoltà anche di permettermi un avvocato.
Vorrei un consiglio.
Grazie e buonasera
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beh, la scelta di un avvocato comune nella persona di un’amica è consigliabile solo nei rari casi in cui il legale debba solo formalizzare un accordo gia’ esistente mentre negli altri casi, per esperienza personale, meglio non assumere l’incarico perche’ è praticamente matematico perdere l’amicizia con uno dei due se non entrambi per l’incapacita’ di tutelare entrambi allo stesso modo. consiglio di prenderti un altro avvocato .... cercane uni abilitato al gratuito patrocinio così non dovrai nemmeno pagare. chiedi alla moglie un contributo al mantenimento visto iil divario di stipendio. per l’immobile, purtroppo, se non riuscite a venderlo privatamente, le alternative sono: attendere che si faccia avanti qualche acquirente o chiedere la divisione (con divisione materiale in due unita’ o vendita all’asta) .... se siete d’accordo potete anche affittarla
Buongiorno Fabio,
Le suggerisco vivamente di cercare un avvocato che segua solo Lei. Tra l'altro, date le sue attuali condizioni di reddito, Lei avrebbe diritto di essere assistito con il patrocinio a spese dello Stato.
Vista la funzione assistenziale dell'assegno di separazione, credo che avrebbe diritto a vederselo corrispondere.
Sul discorso casa Le segnalo che in assenza di figli minori o maggiorenni non economicamente autosufficienti il Tribunale non può disporre l'assegnazione della casa a Lei o a Sua moglie visto che siete entrambi proprietari al 50%.
Per qualsiasi ulteriore informazione non esiti a contattarmi direttamente o tramite studilegali.com
La saluto cordialmente
Lidia Mussi
Può chiedere il mantenimento alla moglie.
Per la casa ne può chiedere l'assegnazione e poi venderla quando il mercato immobiliare si alza.
Non si faccia assistere dalla amica se voi coniugi avete conflitti profondi.
Deve prendere un avvocato che la assiste con il gratuito.
cordiali saluti
Damiano Rubbino avvocato
Gentile sig. Fabio,
occorre naturalmente approfondire la sua situazione ed accertare se vi siano o meno i presupposti per una separazione consensuale (da quanto lei scrive sembrerebbe di no essendovi conflittualità). In caso contrario dovrà procedersi con la separazione giudiziale. In ogni caso e previo accertamento del suo reddito, lei potrebbe essere ammesso al patrocinio a spese dello Stato senza dover sostenere i costi legali della procedura (da quello che lei riferisce il suo reddito sembrerebbe compatibile con tale beneficio).
Resto a disposizione per una consulenza più approfondita.
Per maggiori informazioni sull'attività del mio studio potrà visionare il mio profilo Studilegali.com.
Non esiti a contattarmi tramite la piattaforma.
Cordiali saluti.
Avv. Loredana Passalacqua (Foro di Bari)
Buonasera Fabio
Dalla situazione reddituale che descrive potrebbe aver diritto all'assistenza con il patrocinio a spese dello Stato per il quale occcorre avere un reddito non superiore a 11.628,00 euro. Pur comulandosi il reddito con quello di sua moglie con cui ancora convive, trattandosi di controversia tra le parti dovrebbe essere considerato solo il suo reddito. Primo passo può essere cercare avvocati iscritti nelle liste del gratuito patrocinio nel foro di sua competenza e rivolgersi in tal modo ad uno studio che la possa assistere e tutelare la sua posizione..
Cordiali saluti
Avv Nadia Berardi
Le consiglio di rivolgersi ad un avvocato, e verificare se le sue condizioni reddituali le consentono il gratuito patrocinio, che per quello che dice direi di si.
Consideri che la questione casa può essere gestita in sede di separazione solo se c'è l'accordo, diversamente occorre procedere alla divisione giudiziale previa mediazione
Resto a disposizione
Avv.Laura Ferrari