Servitù inesistente, vicino minaccia possessoria.
Buongiorno,
il mio caso è il seguente: a Ottobre 2016 ho comprato casa; questa è dotata di un cortile che dà su pubblica via, pavimentato a porfido, stretto e con uscita scomoda per il passaggio con mezzi e comunque sprovvisto di e manchevole dei requisiti per il passo carraio.
Detto cortiletto confina con una corte costituita da particelle di più proprietari, una di queste ha l'accesso sull'altra via pubblica; quell'accesso è dotato di passo carraio e cancello automatico, ed è sempre stato utilizzata da TUTTI i proprietari degli immobili della corte perché comodo e largo.
La proprietaria della particella confinante con il mio cortile, non residente nell'immobile che ha dato solo recentemente in affitto (probabilmente a nero perché senza allacciamento all'acquedotto non ha l'abitabilità) dopo anni di abbandono, appena ha saputo che ho comprato ha fatto una scenata per dirmi che devo lasciare libero il passaggio (il mio cortile) e mi ha mandato una raccomandata in cui lo ha definito stradina e strettoia. Non sapeva che è proprietà privata, e una mattina ho fermato gli operai dell'azienda idrica che stavano per aprirmi il cortile per farle l'allacciamento, senza il mio consenso.
Ad ogni modo ho ritrovato solo le viti del cartello di proprietà privata che ho affisso sul mio muretto subito dopo questi primi episodi.
Io ho necessità di chiudere il mio fondo, fra gli altri motivi per la presenza di mio figlio di un anno e mezzo; finora mi è stato impedito dalla minaccia di intentare azione possessoria.
Prima di comprare, ho chiesto al notaio incaricato della compravendita di verificare la presenza di eventuali servitù: non risultano servitù di transito a favore di quella proprietaria, né altre servitù di transito attive (l'unica era una servitù di transito a favore della mia abitazione ed estinta per confusione delle due particelle: la mia casa e il mio cortile) come specificato anche nel rogito (e in quelli precedenti).
In quasi due anni, la vicina non ha prodotto un documento valido a riprova della sua pretesa servitù, ma minaccia causa.
Ho negato ai suoi affittuari e agli altri utilizzatori della corte il permesso di transitare con qualsiasi mezzo per il mio cortile, concedendogli invece il passaggio pedonale. I suoi affittuari mi hanno risposto che loro continuano a dirle che passano con le macchine perché temono che li sbatta fuori.
Nel frattempo il mio avvocato ha avviato azione negatoria e processo di mediazione in camera di commercio, ma la controparte è sorda addirittura alla nostra proposta di concedergli (a dimostrazione di buona volontà di vicinato) una servitù di passaggio pedonale.
Io ho fiducia nel mio avvocato e quindi mi rimetto al suo consiglio di non installare una recinzione con cancello fino al raggiungimento di uno sperato accordo.
Mi lascia però parecchie perplessità il fatto che io non possa chiudere il mio fondo e vengano invece "tutelate" le pretese di chi:
a) non vive lì, non usa la casa né la corte da anni, non ha mai neanche fatto manutenzione del mio cortile per esempio - e nemmeno del suo;
b) non usa il mio cortile, ma pretende di esserci passata per 20 anni, senza addurre altre prove che la testimonianza di suoi parenti e conoscenti;
c) non ha prodotto in quasi 2 anni uno stralcio di documento a sostegno della sua tesi.
Al primo incontro di mediazione, cui ha partecipato solo perché figuri in futuro in giudizio (dice il suo avvocato) ci è stata rinnovata la minaccia di causa.
Vorrei anche le vostre opinioni riguardo alle possibilità che ha la vicina di intentare, e con quali motivazioni, ed eventualmente vincere tale causa, i tempi e i costi; a me preme più di tutto chiudere il cortile e poterlo utilizzare in quanto tale ovvero godermelo e non dover invece lasciare libero un passaggio che esiste solo nella volontà della vicina (non ci sono nemmeno gli spazi per l'installazione un cancello automatico per passaggio mezzi, la mia Punto passa a filo ad esempio): ho speranze?
Grazie.