Salve,
avrei bisogno di un indirizzo per un mio problema. Diversi anni fa mio padre diede in locazione un nostro magazzino ad un signore senza mai registrare il contratto all'agenzia delle entrate. Nel passato anno, il conduttore dei nostri locali si sono resi completamente morosi, tanto che mio padre lo ha portato in tribunale con un atto di intimazione di sfratto per morosità e contestuale citazione per la convalida. In tribunale si è costituito il conduttore eccependo solo che non è vero di essere moroso producendo delle ricevute che mio padre ha dichiarato false. Il nostro avvocato, inoltre, aveva chiesto al giudice di voler comunque condannare la parte per l'occupazione senza titolo dei nostri locali visto che la parte avversa asseriva della non validità del contratto perché non registrato. Il giudice emette sentenza di rigetto della nostra domanda condannandoci anche alle spese di giudizio che ammontano a più di € 4.000,00. La mia domanda ora è questa: il nostro legale ci ha detto che è possibile solo fare appello. Ma io mi chiedo, per far comunque uscire immediatamente dai miei locali questo signore, che ho già ampiamente informato di non volergli più cedere in locazione il mio locale, cosa posso fare? Posso evitare di fare appello e risolvere almeno la situazione di questa occupazione che non voglio più avere da parte di terzi perchè mi necessitano i locali per uso privato? Grazie a quanti vorranno rispondermi e che contatterò immediatamente qualora mi daranno delle indicazioni utili da compiere
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Avendo già un avvocato deve chiedere a lui, che sicuramente avrà una migliore visione dei fatti, avendo già seguito lo sfratto. In ogni caso dovrebbe intraprendere un'azione per rientrare immediatamente in possesso del bene. Per lo sfratto deve appellarsi.
Egregio Sig. Cristiano,dai dati che fornisce sembrerebbe opportuno non impugnare la sentenza è di proporre una nuova azione per occupazione senza titolo,dopo aver intimato il rilascio dei locali detenuti senza un valido titolo.Cordialmente Avv.Alfredo Guarino Napoli
Egregio Signor Cristiano,
innanzitutto è giusto ciò che Le ha scritto il Collega Patanè circa la necessità di sentire il Suo avvocato che sicuramente conosce la situazione meglio di quanto noi potremmo aver compreso da quanto ci ha scritto; inoltre sarebbe necessario leggere la sentenza per conoscerne le motivazioni che, dal Suo racconto, potrebbero essere diverse e, a seconda di ciò che ha scritto il Giudice, potrebbe imboccare una strada piuttosto che un'altra. Le consiglio, pertanto, di rivolgersi al Suo legale e, nel caso non avesse più fiducia in lui, dovrebbe pagarne la parcella e solo una volta adempiuto all'obbligo di pagamento delle prestazioni del Collega, rivolgersi ad un altro legale (che potrà chiedere conferma al precedente avvocato del pagamento di quanto dovuto) portandogli tutta la documentazione a sue mani al fine di consentirgli di darLe un parere il più corretto possibile in relazione alla Sua situazione. Tenga presente i tempi che, qualora dovesse interporre appello, sono di 30 giorni dalla notifica della sentenza.
A Sua disposizione per ogni eventuale chiarimento, Le porgo i migliori saluti
Buongiorno Signor Cristiano.
Bisognerebbe visionare il contratto e verificare se ci sono clausole che Le consentono una risoluzione anticipata. Oppure può attendere che il conduttore si renda nuovamente moroso e procedere immediatamente con un nuovo sfratto, sperando di avere migliore fortuna.
In difetto, dovrà per forza di cose appellare la sentenza ed attendere gli sviluppi.
Distinti saluti.
Avv. Stab. (Abogado) Rossana Delbarba