Salve,
la questione riguarda la cessione, non ancora retribuita, di utilizzo di un software da me creato da parte dell'azienda di cui ero dipendente con altre mansioni. Premetto che quando sono stato assunto il software già era stato creato e non è stata una richiesta durante la permanenza dentro l'azienda.
L'utilizzo del software lo avevo concesso e il mio ex datore di lavoro aveva preso l'impegno di pagarmi il software.
Questo impegno è stato disatteso ed oggi, che non lavoro più per loro, vorrei richiedere il pagamento dell'utilizzo o la cessazione dell'utilizzo.
Purtroppo non abbiamo fatto nulla per iscritto ma io non ho concesso il diritto di sfruttamento economico dato che il software lo avevo realizzato prima.
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Buongiorno. Se il software è suo ovviamente le appartiene. Più difficile, nel caso descritto, poter pretendere una retribuzione per qualcosa che non è stato concordato per iscritto. Il datore di lavoro potrebbe eccepirle che lei lo ha concesso gratuitamente. In questo caso possono tuttavia trovarsi altre soluzioni. Per maggiori informazioni: Avv. Anceschi Alessio
Il semplice fatto della avvenuta creazione di una qualsiasi opera dell’ingegno consente l’esercizio dei diritti d’autore. E’ preferibile tuttavia, soprattutto in presenza di opere di ingegno immateriali, come il software, procedere alla registrazione dell’opera per ovviare alle problematiche inerenti la prova della creazione.
Se l’opera è stata registrata, infatti, non le sarà difficile provarne il possesso e far valere il riconoscimento dei suoi diritti patrimoniali, ma anche morali, in ordine alla paternità dell’opera, nei confronti del suo ex datore di lavoro.
Ma anche se ciò non dovesse essere stato fatto, ben può far valere i suoi diritti dimostrando la paternità dell’opera antecedente al rapporto di lavoro e la sua intenzione di cederne lo sfruttamento alla azienda nella quale lavorava contro corrispettivo che non ha mai ricevuto.
Non si tratta, infatti, di una creazione avvenuta “a causa” del lavoro, anche se concessa previo accordo verbale alla azienda nella quale prestava servizio e ciò è facilmente dimostrato dalle diverse mansioni che svolgeva durante l’attività lavorativa.
Cordialità
Avv. F.C.
Gent.mo signore,
laddove esistano prove concrete (scambio di mail e di sms con l' ex datore di lavoro, testimonianze) della titolarità del software e della promessa di pagamento a fronte dell' uso aziendale, si potrebbe richiedere il risarcimento del danno presso il giudice competente.
Se desiderasse agire in tal senso ci contatti.
Il programma è da considerarsi certamente di sua proprietà, e non credo che abbia difficoltà a provarlo. Deve provvedere alla registrazione, quindi a mezzo legale scriva al suo ex datore facendo presente la cosa e diffidandolo dall'uso.
Può poi pretendere il risarcimento di tutti i danni, salvo che non si trovi un accordo per la cessione del software.
Resto a disposizione
avendo creato il software prima dell'inizio del rapporto di lavoro Lei ne è proprietario e titolare dei diritti d'autore; di conseguenza l'azienda che ha utilizzato il SW La deve ricompensare in ragione dei benefici ricevuti nella produttività dell'azienda.
Per prima cosa Lei registri intanto il SW e diffidi il Suo ex datore di lavoro a cessarne ogni ulteriore utilizzazione.
Laddove occorresse una causa civile intesa a ottenere il pagamento del prezzo della cessione e della utilizzazione del SW non esiti a prendere contatto con il mio studio.
Buongiorno Sig. Lorenzo , credo che per tutelare le sue ragioni creditore nei confronti del suo ex datore di lavoro non ci sia altra strada che quella di una causa civile tesa ad ottenere il pagamento del prezzo della cessione. Spetterà a lei ovviamente fornite la prova deĺl'avvenuta cessione e del prezzo pattuito. Non essendoci contratto scritto la prova dovrà necessariamente essere data indicando testimoni. Se anche questi mancano credo che dovrà rinunire. A Sua disposizione. Avv. Michela Mencarelli
Salve, nel suo caso il Codice della Proprietà industriale, il CPI, è molto chiaro: al lavoratore che, durante il rapporto di lavoro, svolto con mansioni diverse da quelle di ricerca e sviluppo (in tal caso la creazione di qualcosa di nuovo sarebbe un effetto insito del contratto in quanto causa di esso) , crea un nuovo prodotto, o una nuova tecnologia di produzione, o un nuovo prodotto dell'ingegno (un software, ad esempio), spetta il diritto di percepire un indenizzo che vada a retribuire l'utilizzo del software. Nel suo caso, stante quello che mi pare di capire dal suo messaggio, lei ha addirittura creato il software antecedentemente al rapporto di lavoro. Ebbene questo cambia tutto, poichè lei diviene Proprietario di tutti i diritti d'autore, patrimoniali e non, afferenti tale software e, pertanto, l'azienda la deve retribuire per tale utilizzo. Il risarcimento, come affermato da giurisprudenza costante, in tal caso diviene credito del lavoratore alla stregua dei crediti da lavoro dipendente, è quindi esigibile anche dopo la cessazione del rapporto di lavoro, mediante procedimenti specifici. Inoltre, ai fini del calcolo del risarcimento, bisognerà tener conto dell'utilizzazione effettuata e delle sue ricadute positive sulla produttività dell'azienda.
Rimango a sua disposizione per Chiarimenti, poichè la situazione necessita ulteriori approfondimenti, documentazioni alla mano, specie per quanto riguarda la mancata registrazione.
Cordialmente, Studio Legale Scavo
Egr. Sig. Lorenzo
potendo io le consiglio di registrare il prima possibile il software in modo da non avere problemi per il futuro. Contestualmente lei dovrebbe inviare una raccomandata al suo ex datore invitandolo cessare ogni ulteriore utilizzo. Per quanto riguarda il pagamento per l'utilizzo pregresso occorrerebbe approfondire il rapporto di lavoro la tipologia di lavoro e capire come procedere nella maniera più efficace