Mi chiamo Morellini Enrico, ho 44 anni e per la prima volta nella mia vita sono stato denunciato dall'ex comandante dei carabinieri della mia città. Io dall'estate scorsa amministro un gruppo locale denominato Correggio News, dove condivido notizie dei vari quotidiani provinciali riguardando la mia città.Tempo fa l'ex maresciallo dei carabinieri è stato trasferito in altra città, poi è stato accusato di 28 capi d'imputazione per poi essere stato prosciolto in 27 casi.
Praticamente la città era divisa, da una parte era con l'ex maresciallo dall'altra parte non gradiva la sentenza. Io nel moderare il gruppo cancellavo i commenti offensivi, però non potendo stare 24 ore al giorno davanti al computer visto che faccio l'operaio ed ho famiglia mi sono accorto in ritardo di un'offesa diffamatoria da parte di una utente nei confronti del maresciallo, io quando me ne sono accorto ho subito cancellato il messaggio e invitato l'utente a non scrivere più offese. Poi oggi mi arriva la denuncia con reato 595 C.P . Le mie domande sono le seguenti: l'articolo 27 comma 1 della costituzione non dice che la responsabilità penale è personale? Non avendo mai avuto bisogno di un avvocato in vita mia i carabinieri mi hanno nominato un avvocato d'ufficio, a dire la verità con il mutuo da pagare non ho nemmeno i soldi per permettermi spese elevate. Come posso fare? Oltre al mio gruppo denominato Correggio News è stato querelato anche l'Amministratore di un altro gruppo "Se sei di Correggio" per le stesse motivazioni. Se l'ex marescialo non gradiva che condividevo notizie inerenti al suo processo sul mio gruppo poteva dirmelo subito, per me non c'era alcun problema. Poi se il giudice mi dovesse dare ragione posso chiedere un risarcimento che comprende anche le spese legali che dovrò sostenere, sempre se ce la faccio? Grazie mille.
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Gent.le Sig. Enrico,
stia tranquillo, Lei potrà rispondere alla querela e anzi controquerelare per calunnia ove il maresciallo insistesse.
Senz'altro la diffusione di un messaggio diffamatorio attraverso l’uso di una bacheca "Facebook" integri un’ipotesi di diffamazione aggravata ai sensi dell’art. 595, comma terzo, cod. pen., poiché trattasi di condotta potenzialmente capace di raggiungere un numero indeterminato o comunque quantitativamente apprezzabile di persone. Tuttavia ci sono già più sentenze che escludono, in casi del genere, la responsabilità degli amministratori di gruppi Facebook poiché in concreto non sono in grado di operare un controllo preventivo sulle affermazioni che gli utenti immettono in Rete.
Lei potrebbe essere chiamato a rispondere di diffamazione solo allorché ricorra, sotto il profilo soggettivo, una Sua responsabilità concorsuale, commissiva ovvero omissiva, di tipo morale, la cui prova deve essere rigorosamente fornita dal querelante.
Appare chiaro che Lei non può stare davanti allo schermo del PC 24ore su 24.
Resto a disposizione per la difesa e una compiuta risposta all'infondata querela.
Egregio sig. Enrico,
nel Suo caso temo che purtroppo sia penalmente responsabile , anche se non ha agito per dolo ma solo per colpa , per non aver controllato le espressioni offensive pubblicate sul sito da Lei diretto . E' chiaro che, avendo poi provveduto a cancellare la comunicazione, la Sua responsabilità non potrà che essere valutata con benevolenza nel corso di un eventuale giudizio ma Le consiglio, vertendosi in tema di diffamazione in danno di un maresciallo dei Carabinieri di esperire un tentativo per il bonario componimento della questione e la remissione della querela.
In ogni caso se non dispone di mezzi adeguati potrà avvalersi di un avvocato di Sua fiducia con il patrocinio a spese dello Stato.
Cordialmente.
Avv. Alfredo Guarino
Napoli
Salve, le rispondo subito con un no all'ultima domanda (anche se la risposta è in realtà un pelo più complessa... non c'è modo qui per dirle di più). Per il resto: la difesa deve essere retribuita a meno che lei non rientri nei parametri reddituali per il gratuito patrocinio. Nel merito argomenti difensivi ci sono ma solo il confronto diretto con il difensore potrà esserle d'aiuto.
Cordiali Saluti
Gentile Enrico,
Chi amministra un gruppo o una pagina web ovvero di un socialnetwork assume ogni responsabilità inerente la pubblicazione di notizie al suo interno lei è gravato di un obbligo di vigilanza che deve essere assiduo e costante onde evitare la pubblicazione di notizie offensive o rientranti in altre ipotesi di reato.
Per quanto riguarda la difesa d'ufficio questa non è gratuita ma potrà contattare il collega e verificare che vi siano i presupposti per accedere al beneficio del gratuito patrocinio che la sgravera 'd'ogni spesa.
Avv. Marina Ligrani