Salve avvocato sono una donna di 33 anni divorziata con 2 figli . Anni fa nel 2013 dopo anni di violenze domestiche da parte di mio marito ho cercato di difendermi li ho sparato 2 colpi di pistola nel petto e sulla coscia destra. Era completamente ubriaco e mi picchiava davanti ai bambini mi ha minacciato con la pistola quando la messa giù l'ho presa io . Sono andata io stessa dai carabinieri e mi sono auto accusata di averlo fatto per disperazione non mi hanno mai messo in gallera ma il caso non è ancora chiuso perché a me hanno affidato i bambini perché lui aveva molti precedenti per estorsione rissa traffico di stupefacenti . Ma quando io devo partire per andare al estero al controllo passaporti mi escono i resti e mi fermano e mi chiedono cos'è successo a Saluzzo CN nel 2013 . Vorrei sapere cosa rischio
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Buongiorno Aurora,
al fine di verificare la pendenza di un procedimento penale nei suoi confronti basterebbe richiedere un certificato dei carichi pendenti alla Procura della Repubblica della sua città. Nel merito ritengo che sulla base di quanto raccontato, ci siano tutti i presupposti per addivenire ad una assoluzione per aver agito per legittima difesa.
Non esiti comunque a contattarmi per maggiori approfondimenti,
Un cordiale saluto,
Avv. Luigi Colombino
gentile sig.ra
da quanto mi ha riferito, se i fatti sono come me li ha raccontati, lei rischia una pena detentiva dai 5 anni e 4 mesi in sù,
oppure
se il giudice ritiene che Lei si è difesa da suo marito può essere anche assolta completamente: naturalmente bisogna dimostrare la sua innocenza nella causa davanti al Giudice.
Mi contatti pure per un appuntamento per un consiglio gratuito
Buongiorno, signora, naturalmente le risulterà il carico pendente finchè il processo non verrà definito e, quindi, ad ogni controllo, le forze dell'ordine visualizzeranno il reato per il quale è indagata.
Da quanto racconta, non è detto che verrà condannata, anzi, mi pare ci siano ampi margini per ottenere una sentenza assolutoria (mi pare che abbia agito per legittima difesa, e, se il giudice dovesse riconoscere la causa di giustificazione, sarebbe costretto a pronunciare sentenza di assoluzione). Il consiglio è che si affidi ad un avvocato penalista esperto in violenza di genere.
Rispondo in ogni caso anche alla sua domanda su quale sia la pena prevista per il tentato omicidio. Essa è di 14 anni nel minimo, senza aggravanti, ma tenga conto che in presenza di attenuanti può essere ridotta fino ad un terzo. Un ulteriore riduzione si può ottenere scegliendo un rito alternativo all'ordinario.
Rimango a Sua disposizione per ogni eventuale chiarimento (sia a mezzo email che telefonicamente).
Cordialmente.
Avv. Adele Manno
Gent.ma, dovrebbe fare un certificato penale ex Art. 335c.p.p per verificare la natura dell’imputazione a Suo carico (potrebbe essere per lesioni o per tentato omicidio) e capire esattamente i rischi. A mio avviso con la storia che avevate alle spalle potrà certamente invocare la legittima difesa.
Cordiali saluti
Avv. Francesca Tugnoli
Buongiorno sig.ra,
bisognerebbe capire se il procedimento è ancora in piedi o se c'è già stata sentenza di condanna.
In ogni caso se il giudice non le ha comminato il divieto di espatrio con ritiro del passaporto ed invalidazione della carta di identità, Lei può tranquillamente recarsi dove vuole.
Nel caso in cui Le servisse assistenza non esiti a contattarmi.
Cordiali saluti.
Studio Legale
Massimo Cannata
Torino
Salve, vista la complessità della vicenda consiglio sempre di prendere un appuntamento presso uno studio legale in questo non credo che questo possa essere uno spazio esaustivo di confronto. Il mio studio resta a disposizione . Cordialità