Buongiorno,
con la presente vorrei avere una valutazione su un problema familiare con il mio convivente.
Il mio compagno ed io siamo sull'orlo di una separazione, purtroppo non siamo compatibili a livello caratteriale e modo di vivere.
Abbiamo un bimbo di 15 mesi. Il mio compagno è già separato con due figlie maggiorenni, ed ora è in fase di divorzio.
Il problema nasce dalle incomprensioni che si sono venute a creare tra me e le figlie e, di conseguenza, la famiglia di lui (madre sorella, nipoti). E da ciò che lui pensa di me.
Da quello che mi è stato raccontato lui non ha mai avuto un rapporto tranquillo con le figlie. Per un anno la più piccola (19 anni) non gli ha parlato ed ora non parla più con la grande (24 anni).
Da quando lo conosco, cioè 4 anni, ha sempre avuto questo rapporto difficile con le figlie. Le ragazze ad oggi ancora non conoscono mio figlio e da quello che ho capito la grande non ha neanche accettato la situazione. Non mi hanno mai accettata, non le vedo da più di due anni.
Il mio compagno è separato dal 2009 e con la ex non ha nessun rapporto, non si parlano neanche.
La mia più grande preoccupazione è il futuro di mio figlio, la sua tranquillità, che dipende tutto dalle nostre scelte.
Purtroppo io sono un pò restia ad accettare il fatto che se ci lasciassimo il bimbo dovrà frequentare la famiglia del mio compagno senza di me, in quanto sono persone, non cattive, ma con delle problematiche passate e presenti.
I cugini paterni non vedono più il bimbo da quando aveva un mese, la zia lo viene a trovare saltuariamente, e di tutto ciò vengo accusata io dal mio compagno. Purtroppo il mio compagno ha un carattere un pò irascibile e mi attacca verbalmente con insulti e offese, e questo accade ovunque ci troviamo, per la strada, a casa di mia madre etc.
Io vorrei che il bambino non crescesse in un ambiente poco stabile e un po' "ignorante". Le problematiche legate al mio compagno sono molte, e dovute al suo passato.
Non so come comportarmi e a chi rivolgermi per avere un consiglio sia a livello umano che a livello legale.
Non posso stare ad elencare tutte le varie problematiche per mail perché sarebbe un pò lungo.
Spero che il vostro studio possa essermi di aiuto.
Cordiali saluti
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Gentile Signora,
è necessario approfondire a voce la vicenda per valutare se esistono presupposti per limitare gli incontri del bambino con la famiglia del padre, nonché per valutare se sussistono gli estremi per un affidamento esclusivo.
Ad ogni modo, le posso dire sin da ora che anche in caso di affidamento congiunto, data la giovanissima età del minore, Lei potrà ottenere il collocamento del bambino presso di Lei.
Se lo desidera può contattarmi, anche via mail, per valutare assieme il Suo caso.
Cordiali saluti.
Avv. Lucilla Navarra
Buon pomeriggio.
Signora bisogna valutare da vicino tutta questa situazione che è difficile comunque le posso dire che il bambino, vista la tenera età, potrebbe ottenere la residenza presso di lei anche se l'affidamento è congiunto.
Resto a sua disposizione per ogni cosa
DISTINTI SALUTI
Avv. Giovanna Oriani
Buongiorno
Bisogna tutelare il minore e non sottoporlo a stress sicologico ed in questi casi prevale l'affidamento del bambino presso la madre e il padre li vede con incontri fissati bisogna valutare da vicino la Si situazione
Distinti saluti
Avv.Giovanna Oriani
Buongiorno, la recente normativa prevede un'intensa tutela dei minori contro le situazioni che li possano esporre a stress psicologico, ritenendosi tale quello derivante dai comportamenti di violenza anche solo verbale. In particolare vengono ritenuti dannosi per il minore i litigi fra i genitori in sua presenza. E' utile in tali circostanze innanzitutto recarsi pressi i servizi sociali di zona e parlare della situazione con la psicologa. Dopo aver svolto l'esame degli episodi narrati, la stessa valuterà l'opportunità di segnalarli al tribunale dei minorenni competente. In ogni caso la potrà supportare psicologicamente fornendole gli opportuni suggerimenti ed un eventuale percorso di sostegno alla persona. Tale iter risulta vantaggioso anche ai fini di quello giudiziario, volto al deposito di un ricorso al tribunale ordinario per l'affidamento del bambino con domiciliazione prevalente presso la madre e con la previsione di modalità di visita del padre accompagnate da opportune previsioni a tutela della serenità del minore. A sua disposizione, la saluto cordialmente.
Buongiorno, bisogna approfondire a voce la vicenda ma già così è possibile dire che bisogna valutare se esistono presupposti per limitare gli incontri con la nuova famiglia. Inoltre è opportuno valutare un affidamento dove, comunque, il minore resti con la madre senza notti dal padre per l'età. Mi contatti che ne parliamo.