Buongiorno,
Mio marito ha acquistato la casa in cui abitiamo prima del nostro matrimonio, in regime di separazione dei beni.
Mio marito ha una figlia, che non abita con noi.
In caso di decesso di mio marito ho diritto di usufrutto sull'immobile?
E nel caso mio marito intestasse l'immobile alla figlia?
Grazie
Cordiali saluti
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Non il diritto di usufrutto, ma di uso ed abitazione.
La differenza sta nel fatto che con l'usufrutto potrebbe anche locare l'immobile. Ma non è previsto un diritto di usufrutto per il coniuge superstite.
Gentile Signora,
il codice civile all'art.540 al secondo comma dispone che: “Al coniuge anche quando concorra con altri chiamati, sono riservati i diritti di abitazione sulla casa adibita a residenza familiare e di uso sui mobili che la corredano, se di proprietà del defunto o comuni".
Ciò ai fini della tutela del superstite onde evitare che subisca un ulteriore danno psicologico e morale qualora, dopo la morte del coniuge, fosse costretto a cambiare alloggio.
Cordiali saluti
Lei avrebbe, all'eventuale morte di Suo marito, il diritto di abitazione (non di usufrutto) della della casa coniugale. Ma se prima della morte Suo marito vendesse la casa a Sua figlia, Lei non avrebbe alcun diritto di abitare la casa e dovrebbe lasciarla nella disponibilità della figlia. Qualora invece Suo marito donasse la casa alla figlia, si tratterebbe di donazione che andrebbe a far parte della collazione e che si considera nell'asse ereditario. In questo caso, laddove fosse lesa la sua quota di legittima, Lei potrebbe esperire azione di riduzione.
Gentile signora, in caso di decesso di suo marito la casa verrà ereditata da lei e dalla figlia, in più lei conserverà il diritto di abitazione sulla stessa. Distinti saluti Avv Antonilli Angela
Al coniuge superstite spetta il diritto di abitazione sulla casa coniugale, tale diritto viene meno se l'immobile viene donato ai figli.
Saluti cordiali
Avv. Sandra Macis
Cagliari
Alla morte di suo marito se la casa è ancora di sua proprietà lei avrebbe il diritto di abitazione della medesima. Ma se prima della morte suo marito vende ( non donare) la casa a sua figlia lei non avrebbe dopo la morte alcun diritto di abitare la casa e dovrebbe lasciarla nella disponibilità della figlia. Se invece suo marito dona la casa alla figlia al momento della morte le donazioni dirette o indirette vanno a far parte della collazione e si considerano nell'asse ereditario. E se è lesa la sua quota di legittima lei potrebbe esperire azione di riduzione. Per ulteriori chiarimenti, resto a disposizione.
Avv. Angela Vicario
In caso di morte di suo marito lei avrebbe diritto di abitazione della casa coniugale. Tuttavia se suo marito prima di morire dovesse vendere ( non donare) la casa alla figlia lei alla sua morte